Che fine hanno fatto le tante garanzie fornite agli anziani brindisini? Cosa si fa realmente per ridare spazi di socialità a chi ha resistito a due anni di isolamento a causa del covid? Purtroppo le risposte sono negative e quindi tengono con il fiato sospeso un migliaio di anziani che hanno sempre frequentato la bella e funzionale struttura del rione Bozzano.
In pratica, non è stato semplice farsi restituire il centro dell’Asl che nella fase di emergenza lo ha utilizzato per trasformarlo in un hub vaccinale. Una volta rimossi i mobili e i gabbiotti, però, si è reso necessario un approfondito intervento di sanificazione e poi lavori di ripristino per i danni provocati proprio durante l’utilizzo da parte delle strutture sanitarie.
Adesso il centro sarebbe più o meno nelle condizioni di riaprire i battenti, ma una parte dei locali è stata incredibilmente affidata alla cooperativa Sant’Egidio e quindi non sarebbe più a totale disposizione degli anziani per svolgere attività fisica, corsi di ballo, giochi di carte e lezioni di computer. Agli anziani, insomma, verrebbe restituito solo il grande salone. Una soluzione che i diretti interessati hanno rigettato, soprattutto in considerazione del fatto che quella struttura è nata proprio per ospitare gli anziani e non si giustifica questa convivenza imposta con altre attività.
Ma non è solo questo. Esiste, infatti, un problema di gestione del centro che il Comune vorrebbe scaricare proprio sugli anziani, con la conseguente necessità di provvedere al pagamento delle utenze e ad altre spese.
Un ostacolo non indifferente, anche in considerazione del fatto che non è ben chiaro che fine hanno fatto le quote versate proprio dagli anziani, sotto forma di ticket, negli anni scorsi.
Insomma, il tempo passa e il centro anziani di Bozzano continua a rimanere chiuso. Un vero peccato, soprattutto se si considera che nel periodo natalizio la struttura ha rappresentato sempre una seconda casa per tanti anziani soli e con tanta voglia di socializzare.