APPUNTAMENTO CON IL “PROGETTO POLICORO”. “LA CONDIZIONE GIOVANILE IN ITALIA. RAPPORTO GIOVANI 2022”

Presso il Teatro don Bosco, Brindisi, si è tenuto un interessante incontro sul tema:”La condizione giovanile in Italia. Rapporto Giovani 2022″. L’appuntamento è stato organizzato nell’ambito del Progetto Policoro dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni e l’Ufficio diocesano per i Problemi Sociali e del Lavoro, entrambi sotto la guida di don Mimmo Roma, tutor del Progetto e delegato arcivescovile per i Problemi Sociali. È intervenuto il prof. Alessandro Rosina, Ordinario di Demografia e Statistica sociale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, nonché coordinatore dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo, ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che, con il sostegno della Fondazione Cariplo, redige il Rapporto Giovani. Ha moderato l’incontro, il giornalista Gianmarco Di Napoli. Sono intervenute le animatrici di comunità del Progetto che hanno raccolto importanti testimonianze negli Istituti Superiori di Secondo Grado della provincia. Il Rapporto Giovani, nel pratico, diventa complicato perché il paese ha difficoltà a passare dalla consapevolezza all’agire. Negli Istituti Superiori visitati, è stato trovato un ascolto in atto perché i ragazzi erano già abituati all’ascolto. È emerso un forte risentimento, la noia, la rabbia, situazioni di violenza che la pandemia ha, purtroppo, accentuato. Durante gli incontri, i ragazzi hanno evidenziato le fragilità accanto alle prospettive. Nel Rapporto Giovani si è cercato di comprendere le vere criticità del paese. Ci ritroviamo in una fase particolare, non presente nel passato. Il vero cambiamento è che abbiamo meno giovani rispetto ad altre nazioni, il “degiovanimento” è ciò che caratterizza oggi l’Italia. Meno giovani e spesso sprecati, soprattutto dopo la pandemia. Il numero effettivo dei ventenni e trentenni è irrisorio rispetto a quello dei cinquantenni. Soltanto i territori che investiranno sui giovani riusciranno effettivamente a crescere. Durante il terribile periodo della pandemia, con la DAD che ha costretto i ragazzi a casa e ad un’effettiva mancanza di presenza, i rapporti interpersonali sono stati praticamente assenti. C’è, inoltre, la tendenza a rimanere a casa perché la famiglia diventa un punto di riferimento. La famiglia che deve compensare il mancato investimento pubblico. Manca la capacità di investire nei giovani. È necessario essere attrattivi verso le nuove generazioni, così i giovani non andranno via e alcuni torneranno. Anche per quanto riguarda gli immigrati, non c’è un atteggiamento di chiusura, anche se si dovrebbero valorizzare i titoli di studio presi in altri paesi. I giovani sono il nostro futuro ed è necessario comprendere l’importanza di investire nella loro formazione. Un incontro molto interessante con tante riflessioni importanti. Anna Consales

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning