Si è riunito stamattina (in modalità remoto) il consiglio di amministrazione del Consorzio Asi di Brindisi. Tra gli argomenti in discussione anche la presa d’atto delle dimissioni del Presidente Mimmo Bianco. Una volontà già espressa nei giorni scorsi dal massimo rappresentante dell’ente. Prende il via ufficialmente, quindi, il “dopo-Bianco” per la guida del Consorzio. Ma il silenzio che si registra intorno a questa vicenda non promette nulla di buono. E’ assai probabile, infatti, che si stia tentando di mettere in piedi una soluzione assolutamente non “partecipata” dal territorio e frutto delle solite riunioni di caminetto.
Il Consorzio Asi ha una notevole importanza per il futuro dell’area industriale di Brindisi, tanto più perché la nomina del nuovo presidente è totalmente nelle mani del sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, visto che dovrà esprimere il voto per il Comune e per la Provincia (di cui è presidente) che insieme totalizzano oltre il 60% delle quote.
La proposta formulata nelle scorse settimane da Left di dare un ruolo di primo piano al Comune di Brindisi per la gestione del patrimonio dell’Ente è assai condivisibile, ma la guida del Consorzio va attribuita (così come è accaduto a suo tempo per Bianco) ad un imprenditore che conosce bene la materia del “fare impresa” e certamente non alla politica.
La stessa politica, peraltro, che in questa fase storica di Brindisi assegna tanti privilegi a chi occupa ruoli apicali nei partiti, spesso utilizzati per ricevere incarichi professionali su cui, prima o poi, qualcuno dovrà decidersi a fare luce. Ma l’argomento sarà oggetto di un apposito approfondimento anche da parte della nostra testata giornalistica.
Il sindaco Rossi, pertanto, non si presti a giochi di potere e comunichi alla città quale criteri intende seguire per la scelta del nuovo Presidente all’interno del sistema industriale brindisino (e non certo dei partiti). Lo faccia sulla base della trasparenza che ha sempre dichiarato voler essere alla base del suo impegno politico ed amministrativo.
