ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA TRA POLITICI “SEPARATI IN CASA” E UN PAIO DI NASTRI DA TAGLIARE…

Mancano ormai poche ore all’assemblea che Confindustria Brindisi ha organizzato alla presenza del Presidente nazionale Carlo Bonomi.

Un appuntamento di primo piano che certamente richiamerà le attenzioni di una platea ben più vasta di quella locale. E la presenza del ministro per gli affari europei Raffaele Fitto, oltre che del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano rafforza il prestigio e l’autorevolezza dell’appuntamento.

Ma da queste colonne – come ben sanno i nostri lettori – abbiamo eliminato dal primo giorno qualsiasi forma di ipocrisia e quindi diciamo ancora una volta come la pensiamo.

In una intervista rilasciata stamattina a La Gazzetta del Mezzogiorno il Presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Lippolis rimette nei giusti binari il volume di nuovi investimenti che, ad oggi, si riferiscono alla realizzazione di un deposito costiero di gas da parte di Edison che sarà realizzato sulle banchine di Costa Morena (investimento di 150 milioni di euro) e ad un capannone dell’azienda ACTBlade per la realizzazione di pale eoliche (investimento 30 milioni di euro).

E’ evidente, pertanto, che la suggestiva titolazione dell’evento “Finalmente Brindisi” deve essere letta più che altro come un auspicio su ciò di cui Brindisi avrebbe bisogno per superare indenne la più grave crisi industriale degli ultimi decenni.

Ma Lippolis, ne siamo certi, tutto questo lo sa perfettamente. Lui i “numeri” della crisi li conosce bene e sa – ad esempio – che il futuro delle migliaia di lavoratori che ruotano intorno alla centrale di Cerano non può essere legato alla zona franca della società elettrica o alle prospettive di ciò che vorrà fare (?) Enel Logistic. Occorre ben altro! Necessita un impegno diretto della stessa Enel (ma soprattutto del Governo nazionale) a dirottare su Brindisi grossi investimenti per l’avvio di nuove filiere produttive attraverso cui fronteggiare i bisogni economici e occupazionali di un territorio che vive drammaticamente i passaggi progressivi del processo di deindustrializzazione.

Oggi più che mai, pertanto, Un “tavolo di crisi per Brindisi” di cui più nessuno parla servirebbe a dare la forza a Brindisi di rivendicare interventi decisi in favore di un’area che ha dato tanto al paese e che oggi si aspetta ritorni immediati, anche sulla base delle sue infinite potenzialità.

Il dubbio che ci pervade, però, sta nell’impostazione di questa imponente iniziativa che si svolgerà domani. Leggendo la locandina, infatti, si leggono – tra i relatori – i nomi del Sindaco Riccardo Rossi, del Presidente della Regione Michele Emiliano e del Ministro Raffaele Fitto. “Tutti insieme appassionatamente” (rubiamo il titolo ad un bellissimo film musicale del 1965) quando, in realtà, Fitto oggi ha ribadito le responsabilità della Regione Puglia per i ritardi dei Giochi del Mediterraneo (sul piano politico, poi, sta già lavorando con Fratelli d’Italia per costruire una valida alternativa ad Emiliano per le prossime elezioni regionali). Emiliano, invece, è arrivato a definire Fitto come un “ministro che non difende il Mezzogiorno” e che sponsorizza una autonomia differenziata che per il Sud rappresenterà la morte. Tra loro due va ad infilarsi un Riccardo Rossi che, da sindaco della città, domani dovrebbe farla da padrone. E invece sa bene che è stato scaricato dal “suo” Emiliano che lo ha sacrificato sull’altare dell’accordo (tanto utile anche tra i banchi del consiglio regionale) tra PD e Movimento 5 Stelle, mentre Fitto gli sta preparando un “piattino” per piazzare uno dei suoi uomini alla guida di Brindisi nelle prossime elezioni amministrative di maggio. Non ci sarebbe da meravigliarsi, pertanto, se proprio Rossi domani smorzasse gli entusiasmi di questo “Finalmente Brindisi” fotografando una realtà che è ben diversa dalle pagine patinate. Una realtà fatta di drammatiche liste di attesa nella sanità pubblica, di un’agricoltura abbandonata al suo destino (con una galoppante crisi del vino e con il dramma della xylella), di un numero crescente di disoccupati e cassintegrati, di un commercio ormai in ginocchio e soprattutto di una sostanziale assenza di investitori in campo industriale.

In mezzo a loro resta il Presidente Bonomi che forse aveva immaginato di giungere in una California del Sud e invece dovrà prendere atto che qui – al momento – si potranno tagliare tutt’al più un paio di nastri (Edison e Act Blade) e farsi carico di spingere nuovi investitori verso questa direzione. E magari nel frattempo le guerre tra ministri, presidenti di Regione e sindaci saranno terminate. A meno che non avvenga un miracolo e cioè che proprio Bonomi colga l’occasione per annunciare nuovi investitori pronti a sbarcare a Brindisi. Ecco, solo così avrebbe senso affermare “Finalmente Brindisi”.

m.c.

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning