ATTENTATO ALLA PACUVIO: UNA NOTA DELL’ASSOCIAZIONE ANTIRACKET E ANTIMAFIA DI BRINDISI

Ecco l’intervento dell’Associazione antiracket e antimafia di Brindisi:

Quanto accaduto questa mattina alla scuola media “Marco Pacuvio”, ci impone un intervento doveroso, da novembre con vari incontri ogni mese  la nostra associazione con la collaborazione di tanti esperti esterni, con metodi innovativi  è presente nell’intero comprensivo  Santa Chiara trattando con l’interazione diretta dei ragazzi il tema del bullismo, delle mafie e della legalità in generale. Questa mattina alle dieci era previsto un incontro proprio alla “Marco Pacuvio”  con un testimone di giustizia sotto scorta, vittima della SCU,  per trattare il tema delle mafie del racket e le analogie con il bullismo, incontro che per ovvi motivi non è saltato ma semplicemente rinviato.

Il vile e depreca bile gesto di chi lo ha commesso e al pari di chi lo ha assecondato, è un attacco alla buona scuola  che esiste nel nostro Paese e che va difesa  e sostenuta, il comprensivo Santa Chiara è un  simbolo di impegno e cuore per i ragazzi,non sarà certo questo episodio ad abbattere la costanza e la professionalità della dirigente Elvira D’Alo’ e dell’intero corpo docenti , ai quali noi diciamo che non sono soli, bensì la formazione di una rete tra istituzioni, forze dell’ordine , scuola, famiglie ed associazioni  isolerà atti del genere finalizzati alla destabilizzazione di percorsi formativi ed educativi.

Ci auguriamo che il gesto di stamattina non sia frutto di alunni della scuola, con molti dei quali si è creato un rapporto di sintonia  con enormi risultati di attenzione e partecipazione, se cosi fosse il fatto sarebbe ancora più grave. In ogni caso, la gravità del gesto rimane e che insieme ad altri episodi  nella città dimostrano una facciata preoccupante su cui intervenire. Servono rimedi di prevenzione come ad esempio le telecamere e punizioni esemplari da  chi ne ha le competenze ed autorità per farlo, alla società civile invece il compito di sostenere e portare ad esempio le azioni repressive delle autorità al fine di non farle rimanere  fine a se stesse.

Alla Dirigente Elvira D’alò, ai docenti ma anche a tutti i ragazzi che in questi mesi ci hanno dimostrato attaccamento e dimostrazione di voler cambiare qualcosa in questa società,  va  la nostra solidarietà e dil sostegno a continuare sulla strada intrapresa.

Il coordinatore

Ass.ni  Antiracket-Antimafia

Paride Margheriti

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