Com’è noto, ogni anno, per le festività natalizie e di inizio anno, l’accensione, il lancio e lo sparo di artifizi pirotecnici, fuochi, petardi, bombette e “botti” d’ogni genere, causa non pochi fastidi, pericoli per l’incolumità e, soprattutto, ferimenti più o meno gravi e, in alcuni casi, anche la morte di individui.
È chiaro che un uso incontrollato, e senza l’adozione di minime cautele e condizioni di sicurezza, di fuochi d’artificio, mortaretti e petardi può provocare danni, diretti o indiretti, a cose, a persone, all’ambiente e agli animali.
Con apposite circolari il Ministro dell’Interno ha disciplinato il corretto ed omogeneo utilizzo di articoli pirotecnici (marcati CE), impiegabili negli spettacoli autorizzati secondo le previsioni del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, con ciò implicitamente ribadendo che l’impiego di detti artifizi, fuori da tali casi e per ragioni ludiche o di svago, non può che essere attuato dai privati in condizioni di particolare sicurezza e in assenza di minime ed oculate misure idonee a salvaguardare la pubblica incolumità.
Poi, trasportare, stoccare e impiegare artifizi pirotecnici e botti di Natale senza le prescritte licenze o comunque fuori dai casi previsti dalla leggi vigenti, può comportare seri pericoli per la collettività tutta e per tali ragioni, le forze dell’ordine, e in particolare la Polizia di Stato, secondo precise direttive del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, sono chiamate ad operare stringenti controlli proprio per scongiurare eventi che spesso provocano danni irreparabili a cose e persone.
Pertanto, come accade ogni anno, la Polizia di Stato è in prima linea in simili azioni di vigilanza che, proprio nella serata di ieri, secondo l’implementazione dei servizi per garantire una più sicura fruizione delle festività natalizie disposta dal Questore di Brindisi Dr. Maurizio Masciopinto, ha portato all’individuazione di un soggetto, un 36enne brindisino, il quale deteneva 50 grossi artifizi all’apparenza artigianalmente prodotti e quindi privi di quelle etichettature di riconoscimento prescritte dalle norme vigenti.
In particolare, il personale delle congiunte Sezioni Antirapina ed Antidroga della Squadra Mobile brindisina, agendo nel quartiere Perrino, in un’abitazione privata situata all’interno di un complesso abitativo di due piani, rilevava la presenza di ccdd. “botti natalizi”.
In ragione delle evidenze investigative raccolte, si rendeva necessario, anche a garanzia dell’interessato, informarlo della facoltà di nominare un difensore di fiducia in quanto sarebbe stato deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria.
La descritta attività di P.G. trovava quindi conclusione nella redazione dei necessari e pertinenti atti giudiziari.