AVV. SALERNO – UNA RIFLESSIONE SULLA SETTIMANA DELLA PASSIONE DI CRISTO

La settimana della passione di Cristo.
Giorni fondamentali per il cammino dell’umanità.  Cristiani e non, credenti e non, s’interrogano da sempre sul messaggio del Re dei Re.
Domenica sera nella Cattedrale di Brindisi ho assistito alla rappresentazione,  magistralmente recitata da bravissimi attori, di “Passione di Cristo”, opera sapientemente scritta da una giovane Magistrato donna.
Si tratta dei dialoghi tra coloro che segnarono le tappe essenziali del cammino verso la Croce fino alla Resurrezione.
L’autore ci fa ascoltare, dal vivo, cosa Cristo disse e provò guardando ciascuno di loro negli occhi in un confronto passionale, personale quanto universale.
Ho appuntato a mente tre spunti.
Il primo: Pietro si definisce “la sintesi dell’umanità”.
Trovo la forte espressione fondata, il personaggio, addirittura, devastante.
Non sono affatto conoscitore di sacre scritture o di opere sul tema, quindi non mi è noto se altri abbiano usato prima tale descrizione ma, comunque sia, la trovo intensa quanto provocatrice – nel senso puro e positivo del termine, cioè  che stimola alla riflessione – dell’intelletto.
Un Pietro debole (all’apparenza), autodichiaratosi  peccatore e traditore, sarà – per volere di Cristo – colui che posò la prima pietra.
Il fondatore della più grande casa delle umane genti, la Chiesa di Roma.
Un umile pescatore – a tratti, drammatici – che si riconosce traditore del suo migliore Amico, Gesù, e dell’umanità è si la “sintesi dell’umanità” medesima.
Traditrice, punitrice di sé stessa ma autentica, capace di gettare le fondamenta universali della Casa ove si ascolta e professa la parola di Cristo,  ove “abita” l’occhio di Dio.
Il secondo: Maria.
Ci dice nel Suo straziante misericordioso meraviglioso messaggio di amore di madre che dove passa Lei si spostano le pietre.
Anche qui confesso la mia ignoranza su eventuali precedenti letterari in materia ma….la visione di Maria al cui cospetto si sposta persino l’inanimata materia ci induce a riflettere sulla forza di una donna madre del nostro umile – ed anche per questo il più grande di tutti i tempi – Re.
La terza: Maddalena.
E’ colei che vistosamente ha peccato più di tutti vendendo e mortificando il proprio corpo (giammai la propria anima).
E’ la prima persona cui Gesù risorto appare.
“Perché proprio da me? Io che non sono degna di rappresentarTi, che peccherò tante altre volte ancora”? (Più o meno questo il senso delle sue interrogazioni e, quello che segue, delle risposte).
La risposta è per tutti noi un messaggio di speranza e di vita.
“Sbaglierai, peccherai ma io sarò sempre lì a sorreggerti, a perdonarti.
Io non giudico e non guardo quello che hai fatto ma quello che farai”!
Insomma un’umanità umile, misera, traditrice e peccatrice quella che Gesù eleva a strumento di salvezza di sé stessa.
Personalmente ne traggo un insegnamento vitale.
Si creda o non si creda!

Maurizio Salerno

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