Noi di Azione Studentesca Brindisi sentiamo il dovere di parlare chiaro.
Viviamo in un’epoca in cui le guerre, i massacri e le persecuzioni non sono eventi lontani dai libri di storia, ma realtà quotidiane.
Ogni giorno ci arrivano notizie di bombardamenti, di villaggi distrutti, di bambini uccisi o costretti a fuggire.
Dal conflitto tra Russia e Ucraina, che da anni semina distruzione in Europa, alle guerre dimenticate come quella in Sudan, dove il genocidio silenzioso continua sotto gli occhi del mondo; dalla crisi nello Yemen, che ha prodotto una delle peggiori emergenze umanitarie del nostro secolo, ai conflitti nel Nagorno-Karabakh, in Etiopia, alle persecuzioni contro i cristiani in Nigeria o gli uiguri in Cina, fino al dramma della Striscia di Gaza.
Questi non sono numeri o statistiche: sono vite spezzate.
E noi, come studenti, non possiamo far finta di niente.
Ma proprio perché non siamo indifferenti, abbiamo deciso di non aderire allo sciopero nazionale indetto dalla USB. La nostra scelta non è frutto di apatia, ma di consapevolezza.
1) Non siamo lavoratori e non possiamo scioperare come tali. Lo sciopero è uno strumento sindacale pensato per chi lavora: non ferma le guerre, non ferma le bombe, non restituisce la vita ai morti.
2) Non vogliamo che la nostra indignazione sia usata come arma politica. Le manifestazioni locali ci sono sembrate più dirette a colpire il governo e il Ministero dell’Istruzione che a denunciare davvero i massacri. Non ci interessa fare propaganda: ci interessa cercare la verità, capire le cause, dare voce a chi soffre.
La nostra non è una scelta di passività: è una chiamata all’AZIONE.
Crediamo che il vero modo di reagire sia aprire le scuole al confronto: organizzare dibattiti, momenti di riflessione, conferenze con esperti di geopolitica e testimonianze dirette.
Vogliamo che gli studenti come noi conoscano questi eventi, che imparino a ragionare con la propria testa, che siano cittadini liberi e consapevoli.
La scuola, per noi, non è un palcoscenico per la lotta ideologica, ma un laboratorio di pensiero critico.
Vogliamo che gli studenti di Brindisi sappiano che si può essere contro le guerre senza urlare slogan vuoti, senza seguire bandiere di partito, senza lasciarsi trascinare da chi vuole strumentalizzare il nostro dolore.
Per questo diciamo: NON RESTIAMO IN SILENZIO.
Studiamo, informiamoci, costruiamo insieme un futuro di pace e giustizia.
Invitiamo tutti i nostri coetanei ad unirsi a noi in questa sfida:
trasformiamo la rabbia e la paura in conoscenza, la conoscenza in consapevolezza, e la consapevolezza in azioni concrete per cambiare davvero il mondo.