BANDA DELLA VOLVO: I NOMI E I VOLTI DEI DUE ARRESTATI – FOTO

Il 07 febbraio 2017, alle 17.30, all’interno dell’area di servizio “Total Erg”, località Rosa Marina, agro di Ostuni, personale del locale Commissariato di P.S. di Ostuni, ha arrestato, in flagranza di reato e in concorso tra loro, Antonio Baldassarre, di 50 anni, e Pasquale Ferri, di 47, entrambi di Bari. Sono due dei quattro malviventi della banda della Volvo. Sono accusati di tentato omicidio perché durante le fasi dell’inseguimento hanno più volte, senza riuscirci, cercato di investire i poliziotti, tentata rapina aggravata, porto e detenzione abusivo di arma da fuoco, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato (dell’autovettura di servizio Polizia), spari in luogo pubblico. uso di atto falso, utilizzo di apparati ricetrasmittenti, possesso ingiustificato di armi da scasso.

Il comunicato ufficiale del commissariato di polizia di Ostuni

FATTI: nell’ambito di un servizio antirapina predisposto lungo la SS379 in linea con le direttive rese dal Questore di Brindisi Dottor Maurizio MASCIOPINTO, attenzionando in particolar modo le stazioni di servizio,  nel transitare sulla citata statale, gli operatori di polizia a bordo di due autovetture civette, venivano sorpassati a forte velocità da potente autovettura Volvo di colore scuro, modello S60, con 4 occupanti a bordo, dei quali si aveva modo di notare i volti semicoperti.

Insospettiti, ci si poneva a tallonare con discrezione i sospettati e dopo pochi km, l’autovettura Volvo s’immetteva all’interno dell’area di servizio “Total Erg”, sita sulla S.S. 379, località Rosa marina, direzione sud, fermandosi vicino ad una colonnina di benzina rimanendo all’interno col motore acceso in atteggiamento estremamente sospetto e guardingo, provvedendo ad occultarsi del tutto i volti con passamontagna.

Ritenendo altamente probabile la commissione di una rapina ai danni del titolare del distributore di benzina, i poliziotti ostunesi, con le autovetture d’istituto, chiudevano i due accessi (entrata-uscita) dell’area di servizio in parola, posizionandosi di traverso.

A tal punto, decidevano di intervenire e i 4 sospettati rimasti a bordo dell’auto, avendo intuito che si era in procinto di essere sottoposti a controllo di polizia, anziché fermarsi, onde guadagnarsi la fuga, ponevano in essere atteggiamenti, condotte e manovre di guida spericolate, aggressive e determinate tali da mettere a repentaglio e a serio rischio l’incolumità personale degli operatori, dato che avevano tentato di investire in più occasioni gli operanti, financo a non esitare di esplodere un colpo di pistola all’indirizzo della macchina di servizio a bordo della quale si trovavano i poliziotti.

Più in dettaglio, i malviventi, notata la presenza dei poliziotti, con il potente bolide, ripartivano velocemente in direzione dell’uscita ove era stata posizionata ad ostruirne il passaggio una delle due autovetture civetta, puntando chiaramente e volendo intenzionalmente investire il Dirigente del Commissariato che nel frattempo era sceso dall’autovettura di servizio e che solo con un repentino balzo laterale riusciva ad evitare il violento investimento e, quindi, gravissime ed irreparabili lesioni.

A questo punto, vistasi bloccata nella via di fuga, la possente autovettura Volvo effettuava una brusca e repentina inversione ad “U”, sempre all’interno della stazione di servizio, dirigendosi, questa volta, a forte velocità, verso l’altra uscita (contromano e dunque in direzione Nord), ove era posizionata l’altra autovettura  che veniva anche questa puntata pericolosamente con l’intento di speronarla, cercando, inoltre, di investire lungo la traiettoria assunta, un Ispettore Capo della giudiziaria del Commissariato che nel frattempo era anch’egli sceso dall’ autovettura e che solo la sua abilità motoria permetteva di evitarne l’impatto mortale.

Inoltre, l’autista di una delle due auto della Polizia, onde evitare di essere fortemente speronato dal VOLVO, si vedeva costretto ad effettuare veloce retromarcia al fine di non rimanere vittima del tremendo impatto, tanto da terminare la corsa della macchina salendo sul cordolo delle aiuole.

Proprio in questo frangente, veniva esploso da uno degli occupanti il VOLVO, un colpo di arma da fuoco all’indirizzo del mezzo di servizio.

Essendo chiuso anche il secondo passaggio, i malviventi continuavano nelle furiose condotte di guida e nelle accese inversioni di marcia (manovre avvenute nell’area di servizio), riprovando ad investire il Dirigente del Commissariato che si era ritrovato nel corridoio tra le due colonnine di benzina nuovamente impiegato dal bolide a folle velocità e che, temendo per la propria vita e dato che i 4 erano armati e non accennavano minimamente ad arrendersi, si vedeva costretto ad esplodere alcuni colpi di arma da fuoco, dapprima in aria, ma notato che il bolide proseguiva imperterrito lungo lo stesso corridoio, non avendo altre possibilità di salvezza, indirizzava altro colpo di arma da fuoco con la pistola di ordinanza all’altezza delle gomme.

Solo a questo punto, non avendo altra possibilità di fuga, l’autovettura Volvo arrestava la marcia nei pressi delle colonnine di benzina, ed i quattro criminali, restando in auto, davano la sensazione di desistere e porre fine ai violenti ed oltremodo pericolosi atteggiamenti fin lì assunti in pregiudizio degli uomini in divisa.

Ma ad un certo punto, con gesto fulmineo, i quattro occupanti aprivano i rispettivi sportelli, dandosi a precipitosa fuga in direzione delle circostanti campagne, all’interno del consorzio di Rosa marina.

Ne scaturiva l’immediato inseguimento di corsa che permetteva di riuscire a bloccarne, dopo alcuni metri e dopo non poche resistenze consistite in tentativi di sgomitare animatamente agli indirizzi degli operatori nonché di colpirli con ripetuti tentativi di testate, due dei quattro (gli arrestati FERRI Pasquale, autista, e BALDASSARRE Antonio, passeggero), mentre gli altri due, con armi in pugno, riuscivano a dileguarsi.

Durante l’inseguimento di uno dei due fuggitivi, veniva notato che lo stesso correva impugnando una pistola, poi riposta dietro la schiena, nei pantaloni, prima di scavalcare un muro e dileguarsi tra le numerose villette del villaggio turistico.

Tutti i quattro soggetti erano vestiti interamente di scuro, ivi compreso i berretti, gli scalda collo ed i guanti da “lavoro”.

La potente autovettura era provvista di targa posticcia modificata con l’applicazione di biadesivi che rimossi, consentivano di rilevare la targa effettiva.

All’interno della predetta autovettura, è stato rinvenuto e contestualmente sottoposto a sequestro tutto l’armamentario e la sofisticata strumentazione utile per la perpetrazione di reati contro il patrimonio, in particolare quello occorrente per assaltare le postazioni bancomat con la tecnica della saturazione interna mediante la successiva esplosione della cassa continua, oltre ad apparati ricetrasmittenti sintonizzate sulle frequenze delle forze di Polizia.       

Dell’operazione di P.G. illustrata, veniva informata dettagliatamente la Dott.ssa Emanuela PELLERINO, P.M. di turno c/o la Procura della Repubblica del Tribunale di Brindisi, la quale disponeva che gli arrestati fossero associati presso la Casa Circondariale di Brindisi, a disposizione dell’A.G. procedente.

Nel corso delle concitate e pericolose fasi descritte, 3 poliziotti del Commissariato di P.S. di Ostuni, hanno riportato lesioni per 10 giorni salvo complicazioni.

L’attività d’indagine prosegue fortemente ed interrottamente in collaborazione coi colleghi delle Squadre Mobili di Bari e di Brindisi.

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