BILANCIO PREVISIONE 2023 REGIONE PUGLIA, PAGLIARO: “MANOVRA ASFITTICA E MANCETTE. IGNORATI I VERI BISOGNI DEI CITTADINI”

BILANCIO PREVISIONE 2023 REGIONE PUGLIA, PAGLIARO: “MANOVRA ASFITTICA E MANCETTE. IGNORATI I VERI BISOGNI DEI CITTADINI”

Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani

“È un bilancio di previsione dal fiato corto, quello della Regione Puglia per il 2023. Si continua a navigare a vista, tappando i buchi di una gestione che insegue  le emergenze. Cominciando dalla sanità, i 15 milioni aggiuntivi stanziati per ridurre i tempi delle liste d’attesa sono un provvedimento di urgenza e di propaganda, che non risolverà un problema atavico che avrebbe richiesto una radicale riorganizzazione del sistema. Un problema a cui non è stata ancora messa mano e che è stato aggravato dalla pandemia. La sanità pubblica regionale è al collasso, fra penuria di medici, il pasticcio del concorsone OSS che ha scatenato una guerra fra lavoratori, i pronto soccorso nel caos, i servizi territoriali smantellati con ambulatori e agende di prenotazione chiusi, apparecchiature diagnostiche ferme o usate e mezzo servizio. 

Anche sul capitolo welfare non vediamo gli interventi promessi per le categorie più fragili ma solo misure spot, mentre resta il dramma dei bambini e delle persone con disabilità, dei malati rari, dei ragazzi con disturbi del comportamento alimentare lasciati soli con le loro famiglie, senza neppure un centro di ricovero pubblico in regione benché ci sia una struttura praticamente pronta nell’ex Vito Fazzi di Lecce, con un’equipe specializzata pronta a prendere in carico i bisogni di questi ragazzi. Anche per l’assistenza ai ragazzi pugliesi con malattia di Lafora, lo stanziamento di 100miula euro che ottenni con un emendamento al bilancio regionale, esattamente un anno fa, è stato sbloccato solo da pochi giorni. Una buona notizia finalmente, ma mi auguro che questo protocollo venga rifinanziato anche per il 2023, come ho chiesto con un mio emendamento. 

E ancora in tema di welfare, non c’è attenzione alle famiglie. Secondo l’ultimo censimento, la Puglia ha perso 100mila abitanti in un solo anno: un calo demografico dovuto soprattutto alla migrazione verso il nord per mancanza di lavoro, in particolare dei giovani. Continuiamo a perdere le energie e i cervelli migliori senza far nulla per trattenerli, senza costruire opportunità di formazione e occupazione. E intanto la popolazione invecchia, senza nuove nascite. Perché i figli non bisogna solo metterli al mondo (e qui un plauso ai fondi stanziati in bilancio per la PMA, la procreazione medicalmente assistita, tasto su cui insisto da più di due anni e per il quale avevo presentato uno specifico emendamento anche quest’anno). I figli bisogna farli crescere, e senza asili nido, senza aiuti alle mamme lavoratrici, senza interventi per la conciliazione dei tempi di famiglia e lavoro, è veramente faticoso. E ben poco è stato stanziato per contrastare la povertà educativa, per dare a tutti i minori pugliesi la possibilità di sviluppare i propri talenti, di colmare lacune, di costruire un futuro migliore anche se si proviene da realtà disagiate. 

Anche la cultura, in una regione straordinariamente ricca di bellezza, non ha benzina sufficiente per accendere il motore dell’economia e del turismo. In questo bilancio ci sono solo mancette e briciole: appena 3,5 milioni a fronte di almeno 10 necessari. 

In questa Regione ogni progetto, ogni pratica, ogni bando continua ad essere soffocato da una burocrazia elefantiaca. Un esempio drammatico è il Piano di rigenerazione agricola e paesaggistica post Xylella, con pratiche ferme e interventi bloccati, mentre chilometri e chilometri di territorio salentino languono nel deserto di quello che un  tempo era il paradiso degli ulivi. Desolazione e sconforto, economia agricola e turistica ancora in ginocchio…  

Anche le zone industriali pagano lo scotto dell’abbandono e del lassismo, non decollano, mancano infrastrutture e servizi. 

Capitolo a parte, i trasporti. I 15 milioni aggiuntivi sono una goccia nell’oceano di quanto servirebbe per colmare le lacune di un’arretratezza atavica che penalizza soprattutto il Salento, dove si viaggia ancora sui treni a gasolio, mentre l’alta velocità ferroviaria resta un miraggio. 

Gli emendamenti della maggioranza – una pioggia – sono solo regalie, con poche iniziative strutturali importanti. Da parte nostra abbiamo provato a presentare emendamenti che intercettano i bisogni della gente e mirano a migliorarne la qualità della vita. Confido che vengano accolti, per dare un po’ di respiro a questa manovra asfittica”.

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