BMS e Braico, tra invasioni di campo e inesattezze… E intanto il Parco resta chiuso!

Se proprio non si vuole considerare la Brindisi Multiservizi un serbatoio sociale per assicurare circa 150 posti di lavoro, bisogna effettivamente individuare una utilità per i cittadini di sobbarcarsi una mole infinita di spese e di sprechi, spesso rivenienti dal passato, relativi proprio alla società partecipata.

Da qui la decisione di ricorrere allo strumento della composizione negoziata per evitare di portare i libri in Tribunale. E rientra anche in questa logica la nomina di un nuovo amministratore unico che corrisponde all’avvocato Palladino.

Ma non è difficile rilevare che il rapporto tra BMS e socio unico, cioè il Comune di Brindisi, sta diventando nuovamente conflittuale e questo certamente non facilita i compiti di chi questa società vuole salvarla.

L’avv. Palladino ha il compito di rivedere i costi, ottimizzare la gestione e trovare nuove possibilità di utilizzo del personale per efficientarne le prestazioni e quindi per poter accedere a maggiori introiti derivanti proprio dalle casse del socio unico.

Ma l’amministratrice, a dire il vero, sta andando ben oltre, visto che le sue affermazioni hanno generato non poche perplessità. Ha parlato, infatti, di sprechi legati alle gestioni passate, così come di comportamenti anomali di qualche dipendente. Verrebbe da dire “ben fatto” se non fosse che non era la stampa a dover apprendere queste notizie, bensì la magistratura competente ed ovviamente il socio unico. Certo, è possibile che ciò sia avvenuto, ma non è un mistero che proprio le forze dell’ordine, su delega della Procura della Repubblica, hanno acquisito ampia documentazione, recente e del passato e quindi basta solo attendere che la giustizia, anche in questo caso, faccia il suo corso. L’amministratrice della società, invece, si occupi di far eseguire ciò che il Comune le affida. Si potrebbe fare l’esempio del cavalcavia del rione Bozzano, dove i lavori procedono a ritmi da lumaca e dove si sono eprsi mesi preziosi proprio per le scarse capacità della BMS. E poi la manutenzione del verde. E veniamo al parco del Braico. In una nota l’avv. Palladino afferma di aver deciso di chiudere il parco dopo la caduta di un albero e lo ha fatto non informando la cittadinanza con una comunicazione inviata a tutti gli organi di informazione, oltre che con adeguata cartellonistica. La realtà è che quel parco doveva essere chiuso con ordinanza dirigenziale da parte del Comune, anche alla luce dei compiti affidati alla BMS e puntualmente disattesi in relazione alla eliminazione di alberi pericolanti. Ed a conferma di tutto questo va detto che il dirigente del settore Lavori Pubblici Fabio Lacinio ci ha confermato di aver conferito incarico al dott. Giovanni Nardelli per verificare lo stato in cui versano gli alberi del parco e quindi per ribadire quelli che devono essere abbattuti. Circostanza, questa, che viene negata dall’avv. Palladino che sostiene una tesi secondo cui è la BMS che deve fornire un incarico esterno per valutare lo stato degli alberi, pur avendo il Comune – titolare del parco – un apposito ufficio destinato al verde pubblico.

E sempre l’amministratrice della BMS ha stabilito – vedi cartelli posticci incollati sul cancello solo nella serata di ieri, a tempo abbondantemente scaduto – che il parco riaprirà i battenti domani, venerdì 1 agosto. Entro tale termine saranno messi in sicurezza tutti gli alberi del parco? Ed il Comune di Brindisi in tutto questo sarà d’accordo?

Staremo a vedere, anche se un bel punto di partenza sarebbe quello di rimettere la BMS al proprio posto, e cioè una mera esecutrice di commesse che arrivano da Palazzo di Città.

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