La breast unit di Brindisi si accinge a diventare sempre di più un importante centro di riferimento per la diagnosi e la cura dei tumori al seno. Le unità multidisciplinari consentono a chi ha un tumore al seno, di essere curata secondo standard internazionali e da personale altamente specializzato per la patologia in questione. Tutte le figure professionali previste dalla breast, devono essere dislocate in un’unica struttura per evitare alla donna di girovagare alla ricerca dello specialista richiesto, alleggerendo il carico fisico e soprattutto psicologico ma potendo contare su una rete di professionisti tutti in contatto tra di loro che la mettono al centro delle cure fisiche e psicologiche. Tutto quello che è la breast unit di Brindisi è stato condensato in un flyer esplicativo dove sono stati inseriti i nomi degli attori dell’Unità multidisciplinare con i riferimenti e i contatti. Si tratta di un importante passo in avanti che si inserisce in un discorso più ampio di ampliamento della breast in termini di professionalità e servizi già in atto da qualche mese che contempla anche importanti investimenti finanziari tesi al miglioramento delle apparecchiature e delle tecnologie. Tanto lavoro ancora resta da sull’implementazione del personale. Per quanto riguarda i chirurghi senologi, al dottor Stefano Burlizzi, sono stati affiancati altri due medici il dottor Enrico Ranieri e la dottoressa Sarah Stasolla che rendono meno gravoso il carico di lavoro per il reparto con un’affluenza di casi che lo scorso anno ha raggiunto le 230 unità. Resta ancora cavante il posto di un medico anestesista dedicato esclusivamente alla senologia che la Asl sta cercando per garantire un servizio migliore. Nella breast manca ancora la figura della Case manager ma anche questo, come l’inserimento in pianta organica degli psicologi è il prosimo anello da aggiungere e sul quale si sta lavorando. Nonostante le ristrettezza economiche, gli sforzi della Direzione Generale sono rivolti all’ottimizzazione del servizio per evitare alle donne brindisine, i viaggi alla ricerca soprattutto di tempi di attesa per un intervento, inferiori, anche perchè le professionalità brindisine non sono da meno rispetto ad altri centri di senologia italiani. Tanto lavoro anche in materia di screening mammografico i cui dati di adesione, tristemente inferiori alla media nazionale fino a qualche anno fa, ora si attestano su percentuali dell’80% in linea con la media nazionale. Resta ancora da perfezionare il servizio di screening a Ostuni e questo è un altro fronte sul quale la Asl sta concentrando gli sforzi. Insomma le donne brindisine possono contare su un servizio che va via via perfezionandosi pur conservando ancora qualche criticità dovuta esclusivamente alla scarsità di figure professionali e di risorse economiche, neo della sanità brindisina e non solo della senologia.