BRINDISI BENE COMUNE: NESSUNO IMPONGA ULTIMATUM SULL’UNIVERSITA’

In relazione alla comunicazione con cui il Rettore dell’Università del Salento ha imposto un ultimatum alle Istituzioni brindisine per evitare la chiusura dei corsi di laurea di Brindisi, si registra una nota di Brindisi Bene Comune. Ecco il testo:

Ancora una volta la presenza dell’Università a Brindisi è messa in discussione. Con grande rammarico abbiamo letto l’ultimatum che il Prof. Zara, rettore dell’Università del Salento, ha posto a Provincia e Comune e anche Regione. Un milione di euro entro gennaio pena lo stop dei due corsi di laurea rimasti in Cittadella della Ricerca: la Triennale in Ingegneria Industriale e la Magistrale in Ingegneria Aerospaziale.

E’ vero il Rettore ha ragione. Tutti gli attori in campo a partire dagli Enti Locali debbono fare la propria parte, ma condividerà il Rettore Zara che anche l’Università del Salento , e si badi bene del Salento e non di Lecce deve fare la sua parte.

Quando il Rettore dice che a fronte del mancato pagamento del milione di euro i corsi  si trasferiranno a Lecce sa bene che il Corso Magistrale in Ingegneria Aerospaziale si svolge solo ed esclusivamente a Brindisi. Il suo trasferimento a Lecce non ne azzera il costo, non essendo un doppione. Gli stessi docenti sarebbero a carico dell’Università per sostenere lo stesso corso a Lecce. E lo stesso vale per il corso Triennale per Ingegneria Industriale, corso tenuto da molti docenti che insegnano sia a Lecce che a Brindisi e che non percepiscono due stipendi, ma solo dei rimborsi spese per essere presenti anche a Brindisi

Con ciò vogliamo dire al Rettore che occorrerebbe una rendicontazione puntuale degli effettivi costi imputabili alla sede di Brindisi . L’Università ha uso gratuito dei locali, delle utenze e dei costi per il personale di guardiania e di pulizia. Su questi ultimi vi è un problema che potrebbe rientrare con la Regione che si disse disponibile a farsene carico.

In definitiva non si dovrebbe parlare quindi del milione di euro  ma dei  costi extra  per la presenza a Brindisi a carico dell’Università del Salento che sono quelli legati ai docenti la gran parte dei quali restano immutati se le attività si trasferiscono a Lecce. Diminuirebbero solo i rimborsi per gli spostamenti e per il “ sacrificio” richiesto per svolgere la docenza fuori Lecce, perché ripetiamo il Corso di Ingegneria Aerospaziale sarebbe tenuto a Lecce dagli stessi docenti ( con le stesse retribuzioni ) così come gran parte dei docenti di Ingegneria Industriale svolgono la loro attività in parte a Brindisi e in parte a Lecce.

Ricordiamo al Rettore che in questi anni l’Università del Salento con i soldi versati dal Comune e Provincia ha anche fatto numerose assunzioni di personale amministrativo per la sede di Brindisi alcuni dei quali lavorano full time o part time  a Lecce.

Spesso inoltre si chiede ai privati, alle aziende del settore di contribuire. Ebbene l’Avio Aero  che come tutti sanno ha uno stabilimento a Brindisi ha chiuso un accordo con quella del Salento per sostenere un indirizzo di un corso di laura in Ingegneria . Corso che si tiene a Lecce, con i contributi di un’azienda presente a Brindisi.

Si comprende come quindi la presenza a Brindisi dell’Università del Salento a Brindisi non è solo una questione economica, che pure vi è ma non nella misura del milione di euro,  ma anche di scelte e responsabilità. Se l’Università di Lecce ha scelto come atto politico di ridenominarsi in Università del Salento è perché ritiene strategico puntare e sviluppare la sua presenza nell’intero Salento, Brindisi compresa.

Pensiamo quindi che l’Università se vuole essere del Salento debba fare la sua parte insieme agli Enti Locali e Regione . Invitiamo quindi tutti i rappresentanti di Comune , Provincia , Regione ed Università a trovare un accordo che non sia solo economico, ma riguardi anche lo sviluppo del nostro territorio.

Giuseppe Cellie e Riccardo Rossi per Brindisi Bene Comune e Sinistra per Brindisi

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