Ancora una volta Legambiente deve richiamare l’attenzione sui servizi di raccolta differenziata a
Brindisi. Numerose sono infatti le segnalazioni dei cittadini e le verifiche direttamente effettuate su
disfunzioni, abbandoni di rifiuti e vere e proprie discariche abusive in vari quartieri.
Sicuramente ha inciso la contorta vicenda relativa all’assegnazione dell’appalto alla ditta Teorema,
ai ricorsi ed ai provvedimenti giudiziari conseguenti, ma quel che è certo è che abbiamo un ulteriore
significativo calo della percentuale di raccolta differenziata in città, con conseguenti danni
ambientali e costi crescenti del ciclo complessivo della raccolta differenziata e del successivo
conferimento delle diverse fazioni dei rifiuti. Nel dicembre 2024 l’associazione in un comunicato
stampa dal titolo: “Raccolta differenziata a Brindisi: invertiamo la rotta”, riportava questi dati per
la raccolta differenziata: nel 2016 al 26%, nel 2018 al 53%, 2022 al 43%, 2024 42%.
Nel maggio 2024 la ditta Teorema presentò in una iniziativa presso il teatro Verdi, che voleva avere
un grande effetto mediatico, un piano che avrebbe dovuto far decollare la raccolta differenziata, ma,
in realtà abbiamo assistito una gestione molto discutibile, testimoniato non soltanto dai dati, ad
esempio con un crollo al 36,43% di agosto 2024, ma soprattutto dai ricorsi rispetto all’assegnazione
dell’appalto e dai provvedimenti giudiziari di annullamento dell’assegnazione stessa.
Oggi abbiamo, sempre in base alla stessa fonte di riferimento che è l’osservatorio regionale per i
rifiuti in Puglia, abbiamo una percentuale media di raccolta differenziata riferita al mese di
settembre 2025 del 43,93%, che è ben al di sotto di quella del 2018 del 53%, che Legambiente ha
sempre ritenuto connessa alle disposizioni del commissario prefettizio Giuffrè, che prevedevano
premialità o penalità nella gestione del servizio.
Sicuramente la responsabilità dei livelli così bassi di raccolta differenziata di questi ultimi anni ed
attuali, sono anche addebitabili ai cittadini, ma bisogna chiedersi come mai dal 2018 ad oggi si sia
avuto un calo di più di nove punti percentuali è sicuramente vero anche che è allarmante la
percentuale di evasione rispetto al pagamento della Tari, che, come Legambiente riportava nella
nota del dicembre 2024, in base ai dati forniti anche da organi di informazione, era l’anno scorso
del 38%.
L’andamento così negativo della raccolta differenziata e l’evasione citata dal pagamento del tributo
richiamano però, in primo luogo la necessità che sia l’amministrazione pubblica a garantire servizi
di raccolta differenziata e controlli adeguati, anche provvedendo ovviamente a combattere
l’evasione fiscale e la non rilevata elusione, in modo da garantire i diritti ai cittadini che mostrano
un senso civico apprezzabile, da colpire gli incivili e coloro che non pagano la Tari ed ovviamente
da coniugare qualità della raccolta differenziata e progressivo abbattimento dei costi della stessa,
che vedono oggi Brindisi tra i comuni più penalizzati in Italia.
Gli obiettivi del 65% di raccolta differenziata, che avremmo dovuto raggiungere da tempo e del
75%, oggi utopico, sono lontanissimi e i costi ricadono innanzitutto su chi paga regolarmente la
Tari