Sarà per le sue dimensioni ridotte, sarà per una scarsa capacità di essere rappresentata sui tavoli che contano. Sta di fatto che Brindisi continua a perdere tasselli importanti. Il primo – anni fa – fu quello della sede della Banca d’Italia, a cui hanno fatto seguito altri uffici pubblici, così come l’accorpamento di importanti sigle sindacali e di associazioni di categoria.
Adesso, invece, è la volta della Camera di Commercio che sarà accorpata a quella di Taranto. Per anni il compianto presidente dell’ente camerale brindisino Alfredo Malcarne ha tentato di ostacolare questo accorpamento, rivolgendosi alla giustizia amministrativa ed ordinaria e nel suo solco ha proseguito anche l’attuale commissario D’Amore.
Purtroppo, però, il processo – che è di dimensioni nazionali – non si è fermato e adesso la Regione Puglia ha completato i conteggi per l’attribuzione dei posti nel nuovo consiglio camerale che vedrà sindacati e associazioni di categoria di Brindisi e Taranto contendersi tali postazioni e, di conseguenza, anche la presidenza dell’ente.
Adesso ogni singola associazione avrà trenta giorni di tempo per procedere con la scelta dei propri rappresentanti. Dopo di che si procederà con la convocazione degli organismi statutari per la nascita del nuovo ente camerale accorpato.
Al momento, per la scelta del presidente ci sono due schieramenti contrapposti che comprendono entrambi rappresentanti di associazioni brindisine e tarantine, ma bisognerà attendere i termini per la presentazione di eventuali ricorsi sul numero di consiglieri assegnati a ciascun accorpamento prima di fare delle previsioni su chi potrà avere la meglio.
Brindisi, in ogni caso, conserverà la propria sede ed avrà un vice presidente con delega proprio a questi uffici periferici. Una piccola consolazione che lenisce solo in parte il dispiacere per aver subito un altro ridimensionamento territoriale.
