Brinpark, Aliotto chiede il cambio di destinazione d’uso: non più un hotel, ma servizi sportivi e ricreativi. Confesercenti: “Scelta che penalizza la città”

La società Aliotto ha presentato una richiesta di variante urbanistica per l’area adiacente al centro commerciale Brinpark, dove inizialmente era prevista la costruzione di un albergo. L’intenzione dichiarata è quella di modificare la destinazione d’uso, destinando l’area non più alla ricettività alberghiera, ma alla realizzazione di un centro per attività sportive, ricreative, benessere, fitness e somministrazione di alimenti e bevande. La proposta ha già superato l’istruttoria tecnica, ma sarà il Consiglio comunale a dover decidere se approvare o meno il cambio di destinazione. In questa fase, sarà tenuto in considerazione anche il parere delle associazioni di categoria. Tra queste, Confesercenti Brindisi ha già espresso la propria contrarietà, sottolineando come questa operazione rischi di colpire ulteriormente il tessuto economico cittadino: “Non è bastato costruire – dichiara il presidente provinciale Confesercenti, Michele Piccirillo – grandi centri commerciali che hanno progressivamente desertificato il commercio urbano, in particolare nelle vie centrali e storiche della città. Ora si tenta di mettere in discussione anche il settore della ristorazione, da sempre punto di forza del nostro sistema turistico e gastronomico”. L’associazione di categoria ribadisce la necessità, per Brindisi, di rafforzare l’offerta ricettiva e non di aumentare ulteriormente quella commerciale: “Questo territorio ha bisogno di alberghi, non di nuove strutture mascherate da centri benessere o ricreativi. Siamo di fronte a investitori che prelevano risorse dal territorio senza restituire nulla in termini di valore aggiunto, nemmeno dal punto di vista occupazionale, dove l’offerta si limita spesso a impieghi a bassa qualifica e senza prospettive di crescita”. Il tema dovrebbe essere discusso nelle prossime settimane in Consiglio comunale, dove si dovrebbe decidere il futuro dell’area. Il confronto tra istituzioni e i corpi intermedi , associazioni di categoria, sarà determinante per valutare se questa scelta urbanistica possa rispondere davvero agli interessi collettivi della città.

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