Cala Materdomini – E se si affidasse la gestione al Consorzio di Torre Guaceto?

Dapprima i ripetuti atti vandalici con cui sono state distrutte gran parte delle strutture, provocando danni per decine di migliaia di euro, poi ben due gare pubbliche che non hanno sortito alcun effetto per via dell’esclusione dei partecipanti. Sta di fatto che questa situazione mette a grave rischio la stagione balneare per Cala Materdomini, il primo stabilimento pubblico della città di Brindisi, peraltro realizzato con fondi pubblici. Non si riesce a trovare un gestore, quantomeno alle condizioni economiche imposte dagli uffici comunali dove probabilmente non si tiene in alcun conto la perdita di valore di una infrastruttura resa inservibile proprio a causa dell’incuria e dell’abbandono, con gravi responsabilità della macchina burocratica di Palazzo di Città. Allo stato attuale, infatti, dopo che bande di teppisti hanno distrutto la struttura ricettiva e completamente divelto i servizi igienici, davvero non si comprende a che titolo un privato dovrebbe pagare un canone.

Ed i fatti purtroppo confermano questa tesi, visto che l’unico partecipante alla seconda gara è stato escluso a causa di irregolarità non meglio definite, per le quali il diretto interessato ha preannunciato ricorso.

Ma a questo punto è possibile che la prima spiaggia del litorale nord di Brindisi, peraltro pubblica, resti chiusa e nel degrado totale per un altro anno?

Su questo la risposta non può essere tecnica, ma deve essere politica. E proprio per questo ci permettiamo di dare un suggerimento. Fermo restando che la pulizia dell’arenile deve effettuarla – come da capitolato – la stessa ditta che effettua il servizio di raccolta dei rifiuti nella città di Brindisi, si potrebbe provvedere in economia (e quindi anche con la Brindisi Multiservizi) a ripristinare bagni e docce. La struttura ricettiva, invece, potrebbe rimanere transennata (in attesa di un gestore frutto di una gara pluriennale) e la ristorazione potrebbe essere assicurata autorizzando la sosta di un semplice furgoncino per la vendita di bibite e panini.

Il tutto, attraverso la gestione di un soggetto pubblico come il Consorzio di Torre Guaceto (di cui è socio il Comune di Brindisi e che già gestisce il lido di Penna Grossa) il quale dovrebbe provvedere al servizio di salvamento. Il tutto, attraverso il pagamento di un rimborso-spese da parte del Comune. E’ davvero tanto difficile per una volta cercare una strada facile e percorribile?

Mimmo Consales

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