CALCIO – LA CURVA SUD: “MERITIAMO DI PIÙ”

‘Meritiamo di più’: è questo il messaggio forte e chiaro lanciato dalla Curva Sud al termine della brutta prestazione (con conseguente sconfitta per 1-2) messa in campo dal Brindisi in casa contro il Barletta. La tifoseria ha risposto ‘presente’ agli appelli della società e ha popolato i gradoni del ‘Fanuzzi’ con oltre tremila spettatori, ma la formazione biancazzurra non è stata all’altezza dello spettacolo visto sugli spalti e ha rimediato la seconda sconfitta consecutiva in campionato, la prima tra le mura amiche. Nessun disfattismo, sia chiaro, ma appare abbastanza evidente che i risultati conquistati sul campo non siano in linea con le aspettative di inizio stagione e con i proclami e le ambizioni di promozione: sono ‘solo’ cinque le vittorie conquistate dal Brindisi in queste prime undici giornate del girone H (vale a dire meno della metà degli incontri disputati), per un totale di diciotto punti in classifica, cinque in meno rispetto alla capolista Cavese. Ciò che preoccupa maggiormente è la modalità con cui si registrano i k.o. e più in generale i passi falsi del Brindisi, apparsi sempre in fotocopia gli uni con gli altri: dopo buoni avvii la squadra inizia a calare, non regge per novanta minuti (oggi bene solo i primi dieci) e si fa rimontare senza quasi mai riuscire a cambiare le sorti del match a partita in corso. Sono tanti, poi, i gol subiti sugli sviluppi di palle inattive, a differenza del solo realizzato da Zampa contro l’Afragolese due domeniche fa; l’atteggiamento inoltre, in un modo o nell’altro, sta incidendo in negativo ed evidenzia un calo drastico di qualità, quantità, intensità e risultati come dimostrato dai numeri che raccontano di una sola vittoria nelle ultime cinque uscite (quattro punti sui quindici disponibili). Quella che sembrava essere la miglior difesa del campionato è invece sempre stata battuta in questo periodo difficile e ha subito ben nove reti, il triplo di quelle prese nelle prime sei giornate (tre). La statistica sui gol fatti è, se possibile, ancora peggiore per via delle sole quattro marcature messe a segno nelle cinque partite giocate tra Nocerina, Altamura, Afragolese, Matera e Barletta. Questo dato, forse, può essere confermato anche dalla solitudine di Matteo Di Piazza, centravanti isolato e molto spesso apparso addirittura scollegato dal resto dalla squadra e innescato solo con vani e imprendibili lanci lunghi. Non è un caso se oggi la formazione biancazzurra, nonostante i cambi offensivi, non sia mai riuscita nel secondo tempo a concludere verso lo specchio della porta per insidiare il giovane (e inoperoso) Piersanti. In pillole, allora, potrebbero essere questi i numeri e le motivazioni su cui si poggia il negativo cambio di marcia del Brindisi tra ottobre e novembre. Il ritmo, insomma, è finora davvero altalenante per puntare a vincere il torneo e si scontra con le forti dichiarazioni del dg Pierluigi Valentini. Vero è che il tempo, comunque, sembra essere dalla parte del Brindisi del presidente Arigliano e che nulla è già perduto. Sono infatti ventisette le partite ancora da giocare (ottantuno punti disponibili) per mettere in piedi una rimonta possibile e decisamente nelle corde del gruppo allestito in estate dalla società, ma sarà necessario un cambio di marcia e un ritorno al lavoro con umiltà e i piedi ben saldi a terra per risolvere gli evidenti problemi delle ultime settimane. Dicembre è alle porte e sancirà la riapertura di un mercato che non deve vedere nessuna rivoluzione ma solamente le corrette modifiche per risollevarsi dalla ‘mini crisi’ autunnale. Su questo il ds Minguzzi è stato chiaro in conferenza stampa: “la rosa è questa, è difficile migliorarla ma abbiamo le idee chiare su cosa fare in questa sessione”. La speranza di tutta la città di Brindisi è che i buoni propositi ritornino a trovare riscontri sul rettangolo verde, il giudice supremo dell’operato di tutti, dalla società allo staff tecnico guidato da Ciro Danucci. Che, per concludere, è sulla graticola per i tifosi ma non è in discussione per la dirigenza ed è anzi fiducioso e convinto di poter scacciare le ombre di questa crisi. Con le idee e con il lavoro.
Antonio Solazzo

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