Troppo Bitonto per il Brindisi. Termina con un pesante 4-0 il match infrasettimanale tra baresi e brindisini valido per la 21esima giornata del campionato di Serie D, girone H: la formazione padrone di casa amministra, controlla e stravince la partita imponendosi con grande forza e mostrando un enorme gap tra i due organici, a ulteriore riprova delle proprie ambizioni di promozione. Per il Brindisi punizione enorme dopo le due vittorie consecutive ottenute tra le mura amiche contro Matino e Francavilla, soprattutto per i poco incoraggianti risultati maturati sugli altri campi (con la vittoria del San Giorgio a Lavello): per la salvezza sarà necessario continuare a lottare partita dopo partita, provando a sfruttare il calendario che potrebbe agevolare i biancazzurri con un doppio impegno consecutivo al Fanuzzi contro Nocerina e Sorrento, entrambe in un periodo poco felice.
Di Costanzo è costretto a cambiare le carte in tavola e sceglie un undici diverso rispetto a quello vincente domenica per via di stanchezza e infortuni: Cervellera tra i pali, difesa composta da Morleo e Falivene sulle fasce con Alfano e Spinelli al centro, Esposito prende il posto di Zappacosta in mezzo al campo al fianco di Galdean con Silvestro e Triarico larghi a completare il reaparto a supporto delle punte Meneses e Periale.
Il Bitonto archivia la pratica grazie a due gol per tempo ma sblocca la gara solo al trentaquattresimo grazie a Santoro. Cinque minuti più tardi arriva il raddoppio di D’Anna che annienta fisicamente e mentalmente il Brindisi: i secondi quarantacinque, infatti, servono solo per cronaca e raccontano le reti di Lattanzio e Lanzolla che fissano il punteggio sul pesante 4-0 (il secondo dopo quello rimediato in casa con il Cerignola capolista a +1 proprio sul Bitonto).
Non c’è tempo per i drammi però perché domenica al Fanuzzi arriva la Nocerina, protagonista di una situazione surreale con la prima squadra sempre più in protesta nei confronti della società e che appare in caduta libera: per rimanere ancorati all’obiettivo, vincere diventa un imperativo.
Antonio Solazzo