La determinazione di Enel a procedere con la dismissione degli Impianti a Brindisi potrebbe essere comprensibile solo se Enel fosse una azienda fra le altre, una società economica che ha come obiettivo il profitto e smobilita lì dove non vi è certezza. Ma il punto decisivo, che troppo spesso si dimentica, è che Enel non è un’azienda come le altre, soprattutto non lo è a Brindisi dove per decenni ha fatto il buono e il cattivo tempo e continua a farlo in questi anni cruciali e complessi di Transizione.
Enel ha lavorato e lavora con notevoli contributi pubblici e per un servizio pubblico Strategico Nazionale come la produzione di Energia. In barba a questo Enel continua ad agire come se non avesse alcuna responsabilità sociale: i lavoratori diretti da anni vivono altalene di incertezze sul proprio futuro, centinaia di maestranze dell’indotto sono inaccettabilmente lasciate al loro destino, fino a conseguenze gravissime come stanno vivendo sulla propria pelle e su quella delle proprie famiglie molti lavoratori in questi giorni. In tutte le occasioni di discussione sul futuro Enel rimanda a progetti ancora non del tutto chiari e lontani dall’essere realizzati e soprattutto fa riferimento ad investimenti che solo in minima parte sono riconducibili alla stessa Società, ancora una volta come se il futuro di Cerano, di Brindisi e dei suoi lavoratori fosse responsabilità di altri. Smobilitare una realtà come la Federico II come se fosse una mera scelta aziendale significa disimpegnarsi in modo definitivo da Brindisi e questo non è accettabile. Non lo è per il Sindacato e non dovrebbe esserlo per tutte le Istituzioni.
Chi difende il lavoro e la dignità di questo territorio non resterà in silenzio. Il Sindacato rivendicherà con ancora maggiore forza a tutte le Istituzioni che da Enel si deve chiedere di più. Enel non può agire come semplice attore economico privato ma come attore protagonista dalla elevata responsabilità sociale. Non si può salutare Brindisi perché il gioco non è più conveniente o è poco chiaro, non si possono assumere decisioni cruciali senza condividere ogni passaggio con le Parti Sociali.
La dignità dei lavoratori e del territorio ha priorità sui Piani Aziendali, specie per Società, come Enel, che con i fondi pubblici dei cittadini hanno tratto e continuano a trarre profitti. Enel deve risposte a Brindisi ed il territorio non può accettare che Enel agisca come una Azienda privata fra le tante.
Coordinatore Provinciale UIL Brindisi
Fabrizio Caliolo