Caniglia (Italia Liberale): “Noi liberali pronti a metterci la faccia…”

Egregio Direttore,

Le scrivo in qualità di osservatore attento alle dinamiche sociali e politiche, riconoscendo la Sua sensibilità e capacità interpretativa.

Questa mattina, la mia riflessione si è concentrata su due interrogativi: perché Brindisi non

riesce da troppo tempo a esprimere politici di alto profilo,;  perché i cittadini di brindisi

mostrano una marcata preferenza per figure “forestiere” in ogni ambito?

Ho notato come, qualora un brindisino riesca a farsi eleggere – spesso grazie alla fortuna,

all’appartenenza partitica e al sistema elettorale vigente – questi si preoccupi

immediatamente di impedire ad altri di emergere, creando un vuoto attorno a sé, anche

con il supporto di livelli superiori. .

Chiunque abbia osato proporsi è stato prontamente boicottato. In sostanza, nessuno degli attuali rappresentanti a livello nazionale o europeo desidera la minima concorrenza; la “poltrona comoda” è intoccabile.

Questa analisi mi porta a una conclusione amara: Brindisi, dal punto di vista politico, non

riuscirà mai ad esprimere il meglio di sé perché i cosiddetti professionisti e cittadini

meritevoli rifuggono l’idea di esporsi e di confrontarsi. Ho avuto conferma di ciò

interpellando amici, conoscenti e comuni cittadini, mai scesi nell’agone politico; quasi tutti

mi hanno risposto che “la politica è sporca”.   Ho fatto notare che la Politica non è sporca, il problema è che sono alcuni soggetti ad essere  persone sbagliate nel posto sbagliato che sporcano la politica.

Cosa volessero suggerirmi è chiaro: forse intendevano dire che quando gli eletti, a

qualsiasi livello, anziché dedicare le proprie capacità alla risoluzione dei problemi per il

bene comune e della cittadinanza nel suo complesso, pensano solo a sé stessi e alla

propria cerchia, spesso arrivando a cambiare casacca pur di mantenere la poltrona,

tradendo la fiducia e i voti ricevuti.

Chi Le scrive, caro Direttore, ha sempre mantenuto una ferma coerenza politica e  senza mai

cambiare partito. Ho creduto e continuo a credere in valori fondamentali che rispecchiano

quelli in cui ogni cittadino libero dovrebbe riporre la propria fiducia. Credere nella Libertà,

senza la quale ogni entusiasmo muore, significa preservare la Centralità e la Dignità della

Persona, senza le quali si è destinati a divenire un “gregge” manovrato dal “cane pastore”

di turno. Una comunità è autenticamente libera solo se ogni suo componente lo è e si sente tale.

Mi scuso per questa mia dissertazione, ma desidero inviare, anche grazie al Suo prezioso

spazio, un messaggio fondamentale: è necessario credere in sé stessi. Se vogliamo

cambiare ciò che non ci piace, dobbiamo riflettere e chiederci: “Cosa posso fare io per la

mia città, per la mia regione, per il mio Paese?”. Questa è la domanda principe, risolutiva. Noi liberali abbiamo già fornito risposte a questi interrogativi e continueremo a farlo, lavorando

sempre e solo per il bene comune,per le nostri città, regioni e Nazione,  dedicando buona parte del nostro tempo e mettendoci sempre e comunque la faccia. 

Direttore, La ringrazio per la Sua attenzione e per lo spazio che vorrà concedermi sul Suo

giornale.

Cordiali saluti, –  Il segreterio – Angelo Caniglia

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