Capodieci (Failm): Crisi industriale a Brindisi: necessaria un’azione concreta per il futuro del territorio

La crisi industriale che colpisce Brindisi assume contorni sempre più gravi. Dopo anni in cui Enel e ora ENI hanno sfruttato il territorio, utilizzando fondi pubblici e lasciando dietro di sé un’economia indebolita, ci troviamo di fronte a un nuovo scenario incerto, senza un piano industriale chiaro e con un futuro lavorativo sempre più precario.

È sconcertante constatare come l’intera classe politica locale non stia affrontando con determinazione questa emergenza, piegandosi di fronte ai grandi gruppi industriali senza una reale opposizione o proposta concreta.

A peggiorare la situazione, assistiamo a proteste e mobilitazioni già viste, che sembrano prive di una strategia chiara, con richieste che non vengono neppure presentate alle parti competenti prima di avviare la vertenza.

Per questo motivo, la FAILM – insieme alla propria rappresentanza sindacale nel settore della cantieristica del petrolchimico – ha inviato una richiesta ufficiale al Prefetto, al Presidente della Provincia e al Sindaco di Brindisi per l’istituzione immediata di un tavolo di confronto. Questo tavolo dovrà coinvolgere tutte le parti interessate: ENI Versalis, Confindustria, Confapi e le aziende presenti nel petrolchimico, e parti sociali, al fine di ottenere risposte concrete e impegni precisi per tutelare i lavoratori indiretti, spesso dimenticati e trattati come “figli di un Dio minore”.

Le principali richieste che intendiamo portare all’attenzione del tavolo di confronto sono:

  1. Garanzie occupazionali – Chiarezza sui numeri reali delle aziende e dei lavoratori attualmente impiegati, con proposte di ricollocazione o riqualificazione professionale per coloro che rischiano di perdere il lavoro.
  2. Tutele sociali ed economiche – Un impegno concreto di ENI per supportare i lavoratori indiretti, anche attraverso strumenti di ammortizzatori sociali durante eventuali periodi di transizione.
  3. Valorizzazione delle competenze – Riconoscimento delle professionalità acquisite dai lavoratori e loro inclusione nei piani di riconversione industriale.
  4. Trasparenza sui piani futuri – Condivisione chiara e dettagliata delle prospettive industriali e delle conseguenze occupazionali delle dismissioni in corso.
  5. Istituzione di un tavolo di monitoraggio permanente – Uno strumento per seguire costantemente l’evoluzione della situazione e garantire la tutela dei lavoratori nel tempo.

Chiediamo un intervento immediato da parte delle istituzioni affinché questa trattativa venga avviata con spirito costruttivo e partecipativo. È indispensabile che il futuro del lavoro a Brindisi non sia deciso solo dalle multinazionali, ma venga discusso e pianificato con il coinvolgimento di tutte le parti sociali.

FAILM resta in attesa di una convocazione urgente, consapevole della delicatezza della questione e della necessità di soluzioni concrete per garantire dignità e sicurezza ai lavoratori coinvolti.

Segretario Generale

Claudio Capodieci    

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