Sulla questione del costo del parcheggio a Torre Guaceto, le recenti dichiarazioni del capogruppo di Forza Italia al Comune di Brindisi, Nicola Di Donna, richiedono alcune puntualizzazioni.
Il problema è reale: 8 euro per un parcheggio sterrato, incustodito, seppure con incluso il trenino per la spiaggia di Penna Grossa, sono un costo eccessivo per chiunque voglia godere liberamente di un’area protetta come Torre Guaceto.
Ma i comunicati stampa lasciano il tempo che trovano, soprattutto se a rilasciarli è il capogruppo del partito di maggioranza relativa al Comune di Brindisi, che ha titolo e strumenti per agire, non solo per commentare.
Va infatti ricordato che il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto è un ente di natura pubblica, partecipato proprio dal Comune di Brindisi, il quale esprime un componente e il vicepresidente del Consiglio di Amministrazione a cui può chiedere conto.
La sua maggioranza, dunque, non è spettatrice, ma parte integrante delle scelte gestionali e tariffarie del Consorzio. Questo impone alla maggioranza di centrodestra un dovere preciso: intervenire, non semplicemente parlare.
Se si ritiene che la tariffa sia sproporzionata e penalizzante, allora il primo passo concreto è far valere il peso politico del Comune di Brindisi all’interno degli organi consortili, non limitarsi a denunciare pubblicamente ciò che si potrebbe correggere da dentro.
I cittadini e i turisti non hanno bisogno di dichiarazioni, ma di decisioni politiche chiare e atti amministrativi conseguenti. E chi governa ha il dovere di assumerli, o almeno di provarci.
Altrimenti, anche le giuste osservazioni rischiano di suonare come alibi per l’immobilismo. E i cittadini di Brindisi, questo lusso, non possono permetterselo.
Alessio Carbonella, consigliere comunale PD Brindisi