Carnevale, il Prefetto-poliziotto promosso a pieni voti…

Le cose bisogna dirle per quelle che sono, anche quando qualcuno storce il muso. La Prefettura di Brindisi, nel sistema delle nomine effettuate dal Ministero dell’Interno, viene da sempre considerata una sede piccola e, sotto certi aspetti, “minore”. C’è stata una sola eccezione ed è coincisa con la scelta proprio di Brindisi per l’effettuazione del G7 nel 2024. Occorreva un uomo operativo, capace e dotato della necessaria esperienza e la scelta è ricaduta su Luigi Carnevale. Un Prefetto che aveva tutte le doti richieste e che al suo attivo aveva anche la sua esperienza in prima linea nella lotta a fenomeni delinquenziali. Un poliziotto con la P maiuscola che aveva dimostrato le sue capacità, in anni difficilissimi, anche alla guida della Squadra Mobile di Brindisi. Una città in cui Carnevale, tra l’altro, ha vissuto la gioia di far nascere sua figlia. A giugno di un anno fa c’era da garantire una organizzazione impeccabile per far giungere in sicurezza gli uomini più potenti del mondo e il “nostro” Prefetto ha fatto la sua parte, usando molto di più la “carota” invece che il “bastone”. Una caratteristica degli uomini capaci che appartiene a chi non ha bisogno di alzare la voce per farsi rispettare e per portare a termine i compiti assegnati. Ed in effetti, proprio l’organizzazione è stata impeccabile ed alla sicurezza per i potenti del mondo si è aggiunta anche la tranquillità con cui i brindisini hanno vissuto questo evento indimenticabile ma impalpabile in quanto a disagi.

Carnevale ha dialogato con tutti, ha compreso le necessità di chiunque e finanche chi ha manifestato in piazza (a Fasano) lo ha fatto senza creare particolari problemi. Alla fine complimenti per tutti, ma cun un riconoscimento morale per il Prefetto che si è confermato come un grande servitore dello Stato. Finito tutto lì? Neanche per idea. Carnevale è rimasto a Brindisi ed è stato chiamato a gestire una crisi economica ed occupazionale senza precedenti. Lo ha fatto con il piglio e l’autorevolezza che ha dimostrato di avere ed in cambio ha ricevuto grande considerazione anche da chi vive la propria condizione precaria con disperazione. Tutti – dico tutti – lo hanno considerato un riferimento importante (a volte anche l’unico…) per tentare di far sapere a Roma che Brindisi ha bisogno di aiuto e non è un caso che, anche su segnalazione del parlamentare brindisino D’Attis, sia stato scelto come commissario per la gestiore dell’accordo di programma per Brindisi. Adesso per lui comincia l’esperienza di Prefetto di Pescara, ma nessuno a Brindisi vuole considerare conclusa questa parentesi e non è un caso che gli è stato chiesto di mantenere quel ruolo di commissario. Ed è assai probabile che il Consiglio comunale di Brindisi decida di attribuirgli la cittadinanza onoraria. Luigi Carnevale tutto questo se lo è meritato sul campo, in quella prima linea che per anni ha vissuto con la pistola addosso e che da Prefetto ha continuato a vivere con lo stesso coraggio e con la stessa determinazione, senza armi, con qualche sorriso e con tanta umanità.

Buon lavoro signor Prefetto. Brindisi non si dimenticherà di lei…

Mimmo Consales

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