CASTELLO ORIA, PAGLIARO E BRUNO: “NOSTRA ATTENZIONE SEMPRE ALTA, AD OTTOBRE NUOVA COMMISSIONE RICHIESTA TRE MESI FA”

CASTELLO ORIA, PAGLIARO E BRUNO: “NOSTRA ATTENZIONE SEMPRE ALTA, AD OTTOBRE NUOVA COMMISSIONE RICHIESTA TRE MESI FA”

Nota dei consiglieri regionali Paolo Pagliaro (LPD) e Maurizio Bruno (PD)

«Si terrà ad ottobre una nuova audizione in Commissione Cultura per discutere sul futuro del Castello di Oria. La richiesta di questo nuovo incontro, alla luce degli esiti della prima audizione tenuta il 22 giugno scorso sempre su nostra richiesta, fu presentata già due giorni dopo ed ora finalmente verrà convocata.

La nostra attenzione a questo monumento straordinario, affinché venga valorizzato e reso fruibile nel miglior modo possibile, continua ad essere alta e costante. E lasciano davvero il tempo che trovano le esternazioni strumentali del vicesindaco di Oria, che ironizza pubblicamente sui “paladini sulla riapertura del castello”, addirittura lanciando accuse su un presunto fine raggiunto, ossia la fine delle trattative fra proprietà del castello e Comune di Oria.

Il nostro obiettivo va in senso esattamente opposto, ed è esplicitato – nero su bianco – nella richiesta di audizione presentata più di tre mesi fa: “è emersa altresì l’esigenza di approfondire la discussione allargandola alla proprietà, in modo da favorire un accordo tra le parti che possa coniugare gli interessi pubblici a quelli privati, con l’obiettivo di conservare il monumento riaprendolo alla comunità locale e ai turisti”.

Non ci interessa entrare in polemiche sterili, siamo invece determinati e impegnati a portare avanti la nostra battaglia per la dichiarazione d’interesse eccezionale per l’intera Cittadella di Oria, finalizzata alla fruizione pubblica del Castello, che dal 2007 è di proprietà privata e non è più visitabile, com’è invece avvenuto nei 70 anni precedenti. Si tratta di un complesso monumentale di grande valore storico artistico e di spiccata rilevanza per l’identità locale, oltre che per la storia della Terra d’Otranto, del Salento e della Puglia. Ed è per questo che crediamo fortemente che si debba remare tutti nella stessa direzione: la più ampia fruibilità di questo tesoro di arte e storia».

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