CELEBRATI I 30 ANNI DI ATTIVITA’ DELL’ADMO

Per celebrare trent’anni d’impegno

Nel pomeriggio del 19 dicembre la celebrazione del Trentennale dell’ADMO in Puglia: trent’anni d’impegno, di sensibilizzazione, di dono alla comunità pugliese.

Il Liceo Classico “Marzolla” nell’auditorium “Cinzia Zonno” ha ospitato i vari referenti ADMO del territorio: il dottor Domenico Pastore, Primario del Reparto di Ematologia dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi, la Sig. ra Maria Stea, Presidente Regionale Admo e Cavaliere della Repubblica, la Sig.ra Katiuscia Barbarossa, referente e volontaria ADMO Brindisi. Moderatrice la Prof.ssa Pierangela Del Prete, che ha introdotto il “Preludio al Te Deum “di Charpentier, eseguito da tre alunni del Liceo Musicale “Durano”, Gioia Stefano, Esposito Francesca, Schiena Fabiola, magistralmente diretti dal Prof. Antonio Danilo Leo. Dopo i saluti istituzionali del Dirigente Scolastico, Prof.ssa Carmen Taurino, la parola alla Sig.ra Maria Stea, che ha ricordato la fondazione dell’ADMO a Milano nel 1990 e narrato storie significative di vite salvate dalle donazioni di midollo osseo; poi alla Sig.ra Katiuscia Barbarossa, che ha descritto le attività ADMO nel nostro territorio. Gli studenti del Liceo Scientifico “Leo”, attraverso una presentazione in ppt, hanno poi descritto le cellule staminali e il loro utilizzo in campo medico, trattando il tema sotto il profilo sia scientifico sia giuridico sia etico. E’ stata dunque la volta del Dottor Pastore, che ha spiegato come si arriva a donare il midollo osseo e ha risposto alle domande proposte dagli alunni delle classi II E, I E, III F del Liceo Classico “Marzolla”. A seguire, il contributo del Liceo artistico “Simone”, che ha sviluppato il tema della donazione, progettando il visual e il logo per la campagna di comunicazione del Trentennale ADMO Puglia e realizzando delle serigrafie ed un quadro. Si è chiuso il pomeriggio, alla presenza di docenti, alunni, volontari ADMO, della Dott.ssa Carla Sergio, Presidente AIL Brindisi, con un’ultima performance musicale, il “Canone in Re”, di Pachelbel, a ricordare che il linguaggio universale della musica unisce, come quello della solidarietà.

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