CELLINO SAN MARCO: RECIDIVO ALLE VIOLAZIONI DEGLI OBBLIGHI, SI AGGRAVA LA MISURA CAUTELARE

I Carabinieri della Stazione di Cellino San Marco  hanno tratto in arresto CALDIRON Gianmarco 38enne del luogo già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione negli uffici della Stazione Carabinieri. L’uomo è stato arrestato in esecuzione dell’ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Brindisi, quale aggravamento della misura cautelare cui era sottoposto. Il provvedimento si è reso necessario a seguito delle ripetute violazioni alle prescrizioni imposte, che sono state  accertate negli ultimi mesi dai Carabinieri di Cellino San Marco. L’arrestato, espletate formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

Il Caldiron era stato tratto in arresto  in flagranza di reato di resistenza a pubblico ufficiale e furto aggravato di autovettura insieme con un correo alla fine di febbraio di quest’anno.  Nel corso della notte la pattuglia della Stazione di San Donaci ha fermato in via Grassi un veicolo di grossa cilindrata che sopraggiungeva a velocità sostenuta, nell’auto sottoposta a controllo, un’Audi di colore nero vi era il Caldiron e un’altra persona. Ai due occupanti  è stato intimato di scendere dal veicolo, ma l’autista con manovra repentina è ripartito a forte velocità  imboccando anche diverse strade contromano dileguandosi in direzione di Cellino San Marco, costituendo serio pericolo per la circolazione. Sono stati subito inseguiti dai militari, che non avendo raggiunto i fuggitivi  hanno atteso il loro rientro nei pressi delle rispettive abitazioni. Questa volta erano a bordo di una fiat panda, subito bloccati,  hanno riferito che il veicolo è di proprietà di un loro amico. Gli accertamenti successivi hanno dimostrato che l’Audi con la quale sono fuggiti è  della moglie del Caldiron. Riguardo alla Fiat Panda a seguito delle verifiche è emerso che era stata asportata successivamente in Cellino San Marco, dove i due si erano diretti a forte velocità compiendo pericolose manovre e imboccando strade in controsenso, il tutto per eludere le investigazioni dei militari  che avevano diramato le ricerche in ambito provinciale. Pertanto i due fermati sono stati tratti in arresto per resistenza e il furto della Fiat Panda, nonché il Caldiron anche deferito per il rifiuto di sottoporsi  agli accertamenti per la guida sotto l’effetto di stupefacenti e per la reiterazione della guida senza patente che non ha mai conseguito.

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