CENTRO CRISALIDE: PER LA GIORNATA DEI DIRITTI DELL’INFANZIA INCONTRO-DIBATTITO A BRINDISI

Il 20 novembre, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, si terrà un incontro pubblico con i rappresentanti del mondo scolastico, presso l’ex Convento Santa Chiara in Brindisi via Santa Chiara n. 8, alle ore 17.00. Parteciperanno al dibattito i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Brindisi (Sindaco, Assessore ai Servizi Sociali); dott.ssa Giuseppina Lotito Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale; dott. Alberto Zonno Renna, in rappresentanza del Tribunale per i Minorenni di Lecce; dott. Claudia Del Vecchio psicologa presso la Casa Rifugio per donne vittime di violenza Kibelé. Modera l’incontro la giornalista di Rai tre dott.ssa Maria Grazia Lombardi

TUTTI I DATI

La ricorrenza della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, rappresenta come ogni anno l’occasione per l’equipe del Centro “Crisalide” contro l’abuso e il maltrattamento minori e donne, per fare un bilancio delle attività svolte in favore di bambini e bambine vittime di maltrattamento e abuso, delle loro famiglie in difficoltà e delle donne, vittime di violenza di genere. Il servizio istituito nel 1999 dal Comune di Brindisi con la legge 285/97 (“Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”), attualmente governato dall’Ambito Sociale Brindisi-San Vito dei Normanni, è gestito dalla Cooperativa Sociale Solidarietà e Rinnovamento, che fornisce una équipe multidisciplinare composta da: sociologo, assistenti sociali, educatrici, psicologi e conta della consulenza esterna di una avvocata. A questa équipe è affidato il compito di intervenire nel lavoro di prevenzione, rivolto all’intera comunità attraverso interventi di informazione e sensibilizzazione; nel facilitare l’intercettazione precoce dei casi di maltrattamento e abuso nei riguardi di minori offrendo consulenza e supporto agli educatori secondari (insegnanti, operatori che a vario titolo svolgono un ruolo educativo); di “curare le ferite” delle vittime, aiutare le famiglie in difficoltà affinché possano recuperare una sana funzione di protezione e cura dei/delle figli/e, e interviene anche con i maltrattanti/abusanti, fornendo un supporto psicoterapeutico funzionale alla revisione dei comportamenti devianti. La stessa equipe ha strutturato al suo interno procedure idonee a seguire le donne vittime di violenza, garantendo un approccio di genere. Nel corso del 2018, non ancora concluso, il Centro Crisalide ha seguito 133 nuovi casi, che riguardano 176 minori e 224 adulti, tra questi 66 minori autori di reato, 65 donne vittime di violenza (10 di minore età) e 21 maltrattanti/abusanti. Diverse sono le forme di maltrattamento trattate, ciascuna esaminata in dettaglio, costituisce in realtà un aspetto del quadro problematico che ogni volta si presenta alla valutazione degli operatori, poiché il fenomeno del maltrattamento è sempre, per sua natura, multiproblematico e multifattoriale.

Dalle tabelle si evince come le principali forme di maltrattamento rilevate in danno di minori, sono la violenza assistita intrafamiliare (ovvero, le situazioni in cui bambine e bambini sono costretti ad assistere ai maltrattamenti da parte di un genitore nei riguardi dell’altro); la trascuratezza materiale e psicologica e l’abuso sessuale che rappresenta un tema di particolare delicatezza e gravità per la difficoltà ad essere intercettato e gli strascichi che lascia nella vita di chi lo subisce. Nel repertorio dei fenomeni da fronteggiare, si affacciano con sempre maggiore insistenza i fenomeni legati all’uso incauto o doloso della “rete”. Il cyberbullismo ne rappresenta un aspetto particolarmente insidioso che andrebbe governato con maggiore impegno da parte delle famiglie, spesso distratte, e degli educatori secondari (insegnanti, ecc.) comprensibilmente impreparati a gestire fenomeni che non ricadono direttamente nel perimetro fisico e temporale dell’orario scolastico, ma che investono la scuola in maniera preponderante. Accanto a questo, rileviamo l’affacciarsi insistente di fenomeni come il sexting e l’adescamento in rete (phishing) attraverso sotterfugi per cui “pedofili”, camuffandosi da coetanei, propongono incontri virtuali o reali ad adolescenti (o ancora più giovani) a scopo sessuale.

Il lavoro con le famiglie risente della difficoltà di riconoscimento del fenomeno e delle conseguenze che esso determina nella vita di chi subisce. Normalmente, oltre il 90% dei/delle minori seguiti, sono accompagnati da una richiesta del Servizio Sociale con provvedimento dell’Autorità Giudiziaria Minorile. Ciò significa che le famiglie giungono all’incontro con gli operatori con diffidenza e ostilità, aspetti questi che impegnano la nostra équipe in un lavoro di ripristino di una relazione di fiducia che partendo dal riconoscimento dei comportamenti inadeguati, restituisce agli adulti la possibilità di correggerli, migliorando la capacità di cura dei/delle figli/e. Quasi sempre scopriamo che non esistono “cattivi genitori”, bensì adulti in difficoltà che spesso riportano esperienze avverse nell’infanzia e legami coniugali sofferti. Nel corso del 2018, le donne seguite dal servizio perché vittime di violenza sono 65. L’accesso nel 63,1% avviene su segnalazione di altri operatori (in primis Servizio Sociale, Forze dell’Ordine, volontariato …) e in minor parte su iniziativa spontanea da parte delle stesse donne. Le donne giungono al servizio riportando nel 68,8% di subire violenza fisica, solo il percorso di aiuto favorisce il riconoscimento dei segnali della violenza psicologica ed economica che sempre accompagna tutte le altre forme di violenza. La violenza psicologica, difficile da rilevare in modo chiaro, si insinua gradualmente nella relazione, finisce spesso per essere “accolta” dalla donna stessa come “normalità”, ma procura sofferenza e corrode, influenza l’autostima della vittima. La violenza economica affiora in forma di: divieto di svolgere attività lavorativa fuori casa, negazione di accesso al reddito comune, privazione dell’indipendenza economica, negazione del diritto a partecipare alle decisioni relative al patrimonio familiare, accumulo di debiti…

Tipologia violenza/maltrattamento delle donne seguite dal servizio da gennaio ad oggi (%)

Nel campione delle donne seguite dal Centro Crisalide, il 69,2% delle donne non ha una autonomia economica potenziale e svolge prevalentemente lavori occasionali. La mancanza di risorse proprie, l’isolamento sociale e l’esclusione dal mondo lavorativo penalizza gravemente le scelte di emancipazione delle donne dalla violenza (solo il 14% delle donne seguite dal servizio può contare su un’occupazione stabile e un’autonomia economica, mentre solo il 30,8% di esse è in grado di esprimere una potenziale autonomia economica).

Tra l’utenza del servizio l’8,6% è costituito da maltrattanti/abusanti (anche minorenni). Ad essi viene riservato uno spazio speciale di ascolto e di possibile cura, che si fonda su un necessario e pregiudiziale riconoscimento dei comportamenti messi in atto e dei danni arrecati alla vittima. Solo a queste condizioni è possibile avviare un iter terapeutico che possa aiutarli a correggere le distorsioni relazionali e impedire la recidiva.

Alla luce del lavoro svolto e della consapevolezza che tanto ancora resti da fare affinché il fenomeno del maltrattamento e dell’abuso emerga dal sommerso, questo servizio a vent’anni di distanza dalla sua istituzione rilancia l’obiettivo di intercettare in maniera sempre più precoce i segnali del disagio che provengono dai/dalle bambini/e vittime di trascuratezza, maltrattamento e abuso. Lo fa investendo nel rapporto di collaborazione con le scuole, con una indagine conoscitiva della percezione del fenomeno da parte degli/delle insegnanti e raccogliendo i bisogni formativi specifici a cui dare risposta. Pertanto il 20 novembre in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, si terrà un incontro pubblico con i rappresentanti del mondo scolastico, presso l’ex Convento Santa Chiara in Brindisi via Santa Chiara n. 8, alle ore 17.00. Parteciperanno al dibattito i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Brindisi (Sindaco, Assessore ai Servizi Sociali); dott.ssa Giuseppina Lotito Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale; dott. Alberto Zonno Renna, in rappresentanza del Tribunale per i Minorenni di Lecce; dott. Claudia Del Vecchio psicologa presso la Casa Rifugio per donne vittime di violenza Kibelé. Modera l’incontro la giornalista di Rai tre dott.ssa Maria Grazia Lombardi.

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