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Cgil Brindisi, forte preoccupazione per il futuro industriale e occupazionale della città

Di Cesare: «Non c’è più tempo da perdere, servono risposte concrete per i lavoratori e un piano vero di sviluppo»

Questa mattina, la Camera del Lavoro Territoriale CGIL Brindisi, insieme alle categorie del Coordinamento Industria (chimici, metalmeccanici, logistica, pulimento e mensa, edilizia), ha partecipato all’assemblea indetta unitariamente dai delegati delle imprese di appalto del Petrolchimico.

Tra i lavoratori della filiera della chimica e dell’appalto, è emersa una forte preoccupazione per il futuro occupazionale e una persistente incertezza sulle prospettive, come testimoniato durante l’assemblea svoltasi oggi, 7 novembre 2025, dalle 8 alle 10.

Le sollecitazioni e l’attenzione espresse dai lavoratori, in particolare dei settori logistica e metalmeccanico, meritano tutto l’impegno che la CGIL sta portando avanti in ogni sede di confronto: provinciale, regionale e ministeriale.

È trascorso un anno da quando la CGIL di Brindisi ha presentato la propria piattaforma rivendicativa per il riconoscimento dell’area di crisi complessa e per la definizione di un accordo quadro di tutele a favore di tutti i lavoratori, indipendentemente dal contratto nazionale di riferimento.

Tra le richieste figurano: l’utilizzo di ammortizzatori sociali straordinari, misure di integrazione al reddito, la profilazione delle maestranze e delle nuove competenze necessarie, percorsi formativi di riqualificazione professionale, il reimpiego prioritario dei lavoratori interessati e l’accompagnamento alla pensione per chi è stato esposto a lavori usuranti.

Queste proposte, rivolte alla Regione Puglia e al MIMIT, si accompagnano alle istanze legate ai nuovi investimenti nell’area del Petrolchimico e alla ricerca di potenziali investitori stranieri interessati a rilevare le attività di cracking e l’intera filiera. Un’attenzione particolare è rivolta anche alle opportunità derivanti dai 61 progetti presentati per l’Accordo di Programma relativo alla Centrale di Cerano.

Si tratta di occasioni fondamentali per il futuro, in grado di collocare Brindisi in uno scenario nazionale e internazionale di primo piano, qualora si concretizzino gli investimenti su batterie di accumulo, energie eolica e solare, idrogeno e riciclo.

Il tavolo ministeriale convocato per il 17 novembre prossimo venturo al MIMIT rappresenta, secondo la CGIL, un passaggio cruciale: un’opportunità per rilanciare una visione di sviluppo che parta dalla salvaguardia dell’industria brindisina, in coerenza con le politiche del Green Deal, e che dia risposte concrete ai circa 2.600 lavoratori coinvolti – tra diretti, filiera e appalti di Cerano e del Petrolchimico – nonché ai tanti giovani del territorio, formati e qualificati, che attendono un’occupazione stabile e di prospettiva.

Massimo Di Cesare, segretario generale della CGIL di Brindisi, ha dichiarato: «Siamo di fronte a un bivio decisivo per il futuro industriale e sociale di Brindisi. Non possiamo più attendere: servono risposte immediate, un piano di sviluppo vero, capace di dare certezze ai lavoratori e di attrarre investimenti che guardino alla transizione energetica e produttiva. La città non può essere lasciata sola, e il Governo deve assumersi fino in fondo la responsabilità di un progetto che salvaguardi l’occupazione, valorizzi le competenze e restituisca fiducia a un territorio che ha dato tanto al Paese. La CGIL sarà al fianco dei lavoratori in ogni sede di confronto, con determinazione e con la forza di chi chiede solo dignità e futuro per Brindi

Massimo Di Cesare Segretario generale CGIL Brindisi

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