Una richiesta di incontro urgente della Cgil F.P. a direttore Generale della ASL BR, al direttore Sanitario ASL Br e al Direttore Amministrativo ASL BR è stato formulata per discutere della gravissima carenza di Operatori socio sanitari (Oss). Eccola di seguito.
“La FP CGIL, ritorna ancora una volta, sull’argomento OSS e chiede ufficialmente un incontro urgente, per chiarire con le VV.SS., quali siano ancora i motivi che impediscono alla ASL BR di dotarsi di questa importantissima figura professionale che dovrebbe dare supporto agli infermieri e qualità assistenziale. Ricordiamo che, solo nel P.O. “Perrino”, dai dati forniti dalla Direzione Sanitaria dello stesso Presidio brindisino, mancherebbero al 25 ottobre scorso, circa 60 OSS, ma la situazione è critica e sentita in tutte le strutture ospedaliere della stessa ASL.
Finanche i giudici del Tribunale di Brindisi, hanno stabilito che l’ infermiere non può fare l’OSS!
Ma una volta tanto, per restare in sintonia e farci capire meglio, preferiamo dirlo “sposando” il passaggio della stessa Direzione sanitaria dell’Ospedale “Perrino” che nella su citata nota del 25 ottobre 2017, indirizzata ai vertici della ASL BR, a proposito di questa grave carenza, ha tenuto a rimarcare tra l’altro:
“Nell’ambito delle competenze del personale che opera negli ospedali la figura infermieristica ha assunto la valenza del professionista dell’assistenza, avvalendosi nelle attività igienico-alberghiere del supporto del personale OSS”. … “La mancanza di personale OSS all’interno dell’ospedale distoglie l’infermiere dalle sue competenze volte all’assistenza al malato, oltre che obbligarlo ad attività igienico-alberghiere, da cui derivano situazioni di stress lavorativo fino al demansionamento”.
La FP CGIL ritiene perciò che sia giunto il momento di convocare con urgenza una Delegazione Trattante per discutere con l’Azienda, la improcrastinabile stesura di un crono programma riguardo l’assunzione di OSS in tutte le strutture ospedaliere della ASL BR, alla luce anche di questo particolare momento, in cui la ASL a fatica, sta cercando di traghettare un riordino della rete ospedaliera già difficile nella sua attuazione”.