Da ieri nelle casette di legno del mercatino natalizio hanno trovato spazio anche alcune associazioni di volontariato che hanno accolto l’invito del CAT che già lo scorso anno aveva concesso a titolo gratuito le casette per la divulgazione della mission e la sensibilizzazione della popolazione. Per fortuna anche questa fetta del mondo del volontariato ha trovato una propria e degna collocazione visto che è naufragata la proposta giunta giorni fa dal Comune, di organizzare una vera e propria festa del volontariato. Idea lodevole e accolta con entusiasmo dalle associazioni invitate, non tutte a dire la verità, ma che è stata condotta e portata avanti con molta approssimazione. Secondo quanto chiedeva inizialmente il Comune, ogni associazione avrebbe dovuto provvedere a fornirsi di un gazebo e di tutto ciò che occorre per allestire una postazione in piazza e cercare anche uno sponsor che avrebbe dovuto donare le calze della Befana. Il Comune di Brindisi avrebbe solo concesso il patrocinio gratuito. Peccato che non tutte le associazioni avessero l’occorrente e nessuno era disponibile a pagare gli oneri per l’occupazione del suolo pubblico, l’allaccio all’Enel e uno sponsor generoso. Non solo, le Associazioni avrebbero anche dovuto vendere, cosa vietata dallo statuto delle no profit, le calze. Dopo un primo no delle associazioni, l’Amministrazione ha tentato di aggiustare il tiro, concedendo gazebo, suolo pubblico e corrente elettrica e sistemando le calze che a questo punto avevano anche trovato, improvvisamente, un donatore, in un altro gazebo. Il ricavato, secondo le intenzioni del Comune sarebbe stato distrìbuito tra le associazioni. Le comunicazioni sono state sempre fatte attraverso una chat telefonica e non secondo i normali canali di comunicazione istituzionali, salvo che per comunicare la concessione del patrocinio. Le associazioni hanno deciso quasi all’unanimità, di non partecipare all’evento vista la scarsa chiarezza nell’organizzazione e dopo aver appreso, nelle stesse ore, che lo stesso assessore alle Tutele aveva già organizzato dal 4 al 6 gennaio “l’Epifania nei quartieri” affidando il tutto all’associazione culturale “Puglia insieme si può” che niente ha a che fare con le associazioni di volontariato precedentemente coinvolte. Da qui il malumore delle parti e il rifiuto di partecipare a quella che poteva essere una bella giornata dedicata a chi crede e fa del bene a titolo gratuito, ma che evidentemente non trova la giusta sponda ed è ancora costretto a lavorare in autonomia senza chiedere nulla al pubblico, ma raggiungendo ugualmente degli obiettivi importanti. Sarà per il prossimo anno, forse…..