“Pacta sunt servanda” che in italiano significa “i patti devono essere rispettati”. La frase apparentemente è insignificante, ma l’ex sindaco Giovanni Antonino, leader del Partito Repubblicano Italiano e padre dell’attuale presidente del Consiglio Comunale, l’ha scritta all’indomani dell’ennesimo incontro di maggioranza al Comune di Brindisi dove, come è noto, le fibrillazioni non mancano.
A far scattare l’allarme, questa volta, sono le ormai prossime nomine nei consigli di amministrazione della Società Trasporti Pubblici di Brindisi e nel Consorzio Asi. Secondo gli accordi sottoscritti all’indomani delle elezioni amministrative nel primo caso il posto spetterebbe ai Moderati e nel secondo alla Lega, ma nel frattempo è cambiato qualcosa nella composizione dei gruppi consiliari e quindi c’è qualcuno che vorrebbe rimettere tutto in discussione. Allo stato attuale, pertanto, nessuno è sicuro di poter conservare il proprio posto al sole, compreso il presidente del Consiglio Comunale Gabriele Antonino visto che nel gruppo di Fratelli d’Italia ci sarebbe De Maria pronto ad occupare proprio la casella più prestigiosa dopo quella del sindaco. Ma questo significherebbe non rispettare più gli accordi sottoscritti ed è per tale motivo che Giovanni Antonino ha lanciato un messaggio attraverso la sua pagina facebook. Allo stato attuale, quindi, le ipotesi sul tavolo sono due. La prima è che rimanga tutto invariato e quindi i moderati conserverebbero il posto nella Stp da affidare a Luciano Loiacono e la Lega nel Consorzio Asi. Diversamente, la Stp potrebbe spettare a Forza Italia ed a quel punto i Moderati potrebbero anche decidere di uscire dalla maggioranza. Insomma, la situazione è tutt’altro che semplice, anche se proprio Marchionna potrebbe mettere fine a questa girandola di ipotetiche sostituzioni, facendo valere la assoluta necessità di concentrarsi sui problemi della città. La gente, infatti, non capirebbe alcun segnale di crisi giustificato da una semplice ambizione di potere. Perché poi alla fine di questo si tratta.
