CON IL NUOVO DECRETO UN ENNESIMO COLPO ALLA CULTURA E IL TEATRO VERDI NUOVAMENTE CHIUSO
È arrivato il nuovo decreto, certamente atteso, ma, sicuramente, eccessivo in alcuni punti. Fra le tante misure restrittive, per contrastare la diffusione del virus, la chiusura immediata dei teatri, dei cinema, di tutta la cultura. Dopo tanti mesi di stop dovuto al lockdown, tutto era stato organizzato affinché si potesse riaprire in assoluta sicurezza. Il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi aveva preparato una rassegna “Brindisi in Scena” che, finalmente, poteva offrire alcuni spettacoli, seppure con una capienza limitata. Soltanto la platea con 200 posti e con tutte le misure riguardanti le distanze osservate scrupolosamente. Gli artisti locali si erano immediatamente resi disponibili ad offrire spettacoli ai brindisini. Non è bastato! Incredibilmente, chiusura totale e immediata. Forse la cultura non è intesa come essenziale? Veramente non si riesce a comprendere una simile decisione. Gente nei centri commerciali, mezzi di trasporto pienissimi e, invece, viene stoppata un’attività con tutto in regola. Il teatro è vita, è cultura, è emozione pura. Il teatro non è soltanto la performance, è una condivisione di progetti, di studio, di lavoro. Il teatro non è soltanto l’attore, c’è tanto sacrificio e, soprattutto, tanta passione. Stiamo vivendo un terribile momento storico e non sappiamo quanto ancora potrà durare. Perché chiudere del tutto la cultura? Perché privare le persone di qualcosa che può aiutare a superare, almeno in parte, tutta l’amarezza del quotidiano? Mai e poi mai avremmo pensato di essere costretti a vivere così. C’è tanta tristezza, ma, sicuramente, rimane la speranza di potere tornare presto alla normalità. La cultura non morirà mai e i sipari dei teatri riapriranno. Anna Consales
