CON ROSSI, BRINDISI RINUNCIA ALL’INDAGINE EPIDEMIOLOGICA. LOMARTIRE: “CANCELLATA LA SPESA, CAVALLO DI BATTAGLIA DI BBC”

Riceviamo e pubblichiamo una nota della consigliera Carmela Lomartire su cancellazione dell’importo di spesa relativo all’indagine epidemiologica a Brindisi. 

Il rendiconto è un atto tecnico, nulla quaestio. Ma a mio avviso non può essere taciuta la cancellazione dell’importo relativo alla spesa per l’indagine epidemiologica, uno dei cavalli di battaglia del sindaco Riccardo Rossi, quando – come consigliere di Brindisi Bene comune – era a capo delle opposizioni al governo cittadino di centrosinistra.

La somma è stata depennata assieme alle altre che determinavano i residui passivi. Questo emerge dall’esame del rendiconto 2018 che l’assessore Cristiano D’Errico porterà in Assise il prossimo 20 giugno.

E’ vero che il consuntivo altro non è, se non la fotografia delle entrate e delle spese dell’Amministrazione, ma quel che rileva, è la mancata volontà politica rispetto al mantenimento di un impegno importante per i cittadini di Brindisi, come quello legato all’indagine epidemiologica. L’importo, infatti, non è stato inserito nel bilancio di previsione per il 2019. Il relativo capitolo non esiste (almeno non questa voce). Ho esaminato tanto il consuntivo che si riferisce allo scorso anno, quanto il bilancio di previsione dell’anno in corso. L’importo è ‘sparito’. Per quale motivo?

Probabilmente il sindaco ha dimenticato che le sue richieste in qualità di consigliere di opposizione per l’indagine epidemiologica trovarono accoglimento durante la gestione del sindaco Mimmo Consales, con istituzione di un’apposita voce di bilancio.

Mi auguro che si possa recuperare questo black out di memoria politica in fase di assestamento del bilancio. In caso contrario, la sottoscritta e i brindisini dovranno prendere atto anche di questo. Si parla della salute dei cittadini e se si devono fare delle scelte certamente la salute è prioritaria rispetto al “panem et circenses”.

Mi auguro anche che l’Amministrazione superi l’attuale fase di miopia, risultato della mancanza di programmazione che emerge dall’analisi delle voci inserite nel bilancio di previsione 2019. I numeri, infatti, dicono molto.

Ho verificato lo stato attuale delle finanze del Comune dopo aver chiesto agli uffici competenti di estrapolare entrate e uscite ad oggi. In altri termini, ho confrontato l’importo lasciato a residuo al 31 dicembre dello scorso anno, con l’andamento della riscossione. E la domanda che mi pongo è la seguente: l’Amministrazione sta monitorando le entrate tributarie? Interrogativo legittimo se si pensa che per il 2019, solo per fare un esempio, l’importo di competenza per l’imposta sulla pubblicità ammonta a 900 mila euro, ma sono stati incassati appena 69mila euro (questo dato si riferisce al 7 giugno, a voler essere precisi). Anche a voler ipotizzare che ci siano pagamenti in quattro rate, si arriverebbe a 280mila euro alla fine dell’anno. Probabilmente la voce è stata sovrastimata inserendo in bilancio voci che già oggi risultano “ottimistiche”. Ecco, allora, l’importanza delle attività di monitoraggio. Stesso discorso vale per il recupero dell’evasione Imu, Ici e Tari. In questa direzione, c’è o non c’è il cambiamento per mano della Giunta Rossi?

Ricordo che un residuo attivo non riscosso, può determinare un disavanzo che, a sua volta, diventerà un debito il prossimo anno. Sostenere, quindi, che il Comune abbia ereditato debiti non è un’esimente di responsabilità per il futuro.

La consigliera Carmela Lomartire

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