CONSDIGLIO MONOTEMATICO SUL PORTO – LETTERA APERTA DI LEGAMBIENTE

Lettera aperta in merito all’odg sul porto da discutere nel Consiglio
comunale dell’8/4/2019
Gent.li signori, state per discutere ed eventualmente approvare un ordine del giorno che ha
riflessi importantissimi sul futuro del porto e dell’intera Città.
Un’ordine del giorno non è un atto deliberativo, ma sicuramente è un atto di indirizzo
fondamentale in merito alle scelte da compiere ed è per questo che riteniamo indispensabile il
ricorso al “principio di cautela” (sancito da norme dell’UE e, quindi, degli Stati membri), a
procedure realmente partecipative prima di giungere all’emissioni di pareri e/o decisioni
istituzionali, fermi restando i necessari approfondimenti tecnici che le istituzioni interessate
avrebbero dovuto compiere sulla fattibilità dell’opera (anche il Comune non lo ha fatto) e,
quanto meno nella fase preliminare di VIA.
Vi ricordiamo che l’Assessore all’urbanistica Borri ha espresso la sua sorpresa ed il suo
sconcerto nell’apprendere che opere portuali di così rilevante portata fossero già sottoposte a
VIA senza aver avuto un’esatta conoscenza e senza aver potuto compiere istruttorie tecniche e
confronti di merito sulla portata delle opere e sui loro impatti urbanistici ed ambientali.
Lo stesso Sindaco di Brindisi – condividiamo pienamente il suo giudizio – l’11 gennaio, nel
corso di un’acceso confronto con il presidente dell’Autorità di sistema portuale Patroni Griffi,
manifestando profonde perplessità sulla colmata di Costa Morena est e una posizione
favorevole all’ultimazione dei lavori sulla colmata di Capo Bianco affermava: “Voglio capire
se tali progetti siano compatibili con l’idea di città che si vorrà per i prossimi 40 anni”, con
l’obiettivo di migliorare il traffico passeggeri e di armonizzare lo sviluppo del Porto con
quello complessivo della Città fondato sulla sostenibilità.
Nell’ordine del giorno sottoposto alla vostra approvazione si esprime parere favorevole a tutte
le opere previste “dopo l’autorizzazione della commissione di VIA, anche in relazione alle
osservazioni prodotte dall’Amministrazione Comunale”. È bene precisare che la procedura
VIA, così come risulta dall’esame dello stato di essa, è attualmente nella fase istruttoria
all’esame del Comitato tecnico e che un vostro parere favorevole non può non incidere
significativamente sull’esame in corso delle osservazioni, il merito delle quali non sappiamo
quanto sia stato da voi attentamente valutato.
Ricordiamo sinteticamente che:
 il dragaggio dei fondali a S.ta Apollinare ed a Canale Pigonati riguarda ambiti nei
quali, come risulta dalla carta archeologica subacquea e da studi e documentazioni
tecniche, sono presenti importanti emergenze archeologiche (fra cui la presenza di un
barcone medievale di 25 metri e di altri relitti e reperti di epoca romana);
 la colmata prevista fra Costa Morena est e il molo petroli incide sensibilmente sulla
foce e sull’area SIC di Fiume Grande (come per altro evidenziato dallo stesso Sindaco
l’11 gennaio) e richiede, quanto meno, una più stringente valutazione di incidenza
ambientale specifica per tutte le aree sottoposte a vincoli naturalistici;
 i dragaggi interessano fondali profondamente inquinati, come anche caratterizzazioni
compiute testimoniano ed i materiali dragati mai potrebbero essere riposti nella
colmata da creare ed invece, in quanto rifiuti pericolosi, richiederebbero lo
smaltimento in apposite discariche molto difficilmete disponibili;
 tutti i lavori da compiere ed in particolare la colmata comportano evidenti rischi sugli
equilibri idrogeologici del Porto, sulle movimentazioni di navi e sugli assetti
urbanistici ed ambientali, come le planimetrie di progetto dimostrano, tanto più
considerando aree di particolare pregio ambientale e storico-artistico;
 l’entità e l’estensione delle opere impongono il ricorso ad una valutazione ambientale
strategica (VAS) come imposto dal D.lgs. del 3 aprile 2006 e sue successive
integrazioni;

 in merito ad opere ed attività portuali in primo per quel che attiene l’area di S.ta
Apollinare, sono stati emessi provvedimenti giudiziari e sono in corso indagini che
dovrebbero rafforzare, accanto agli altri punti precedentemente segnalati, il ricorso ai
“principi di cautela” ed al consenso diffuso, dopo procedimento realmente
partecipativo prima di esprimere pareri così condizionanti;
Quanto sopra lo abbiamo fatto presente nelle nostre osservazioni sullo studio di impatto
ambientale in esame presso il Ministero dell’Ambiente. Abbiamo anche ricordato che il porto
di Brindisi è stato “stravolto” con il ricorso continuo a Piani triennali e varianti in deroga a
quanto previsto nel vecchissimo Piano regolatore del porto; così pure abbiamo rilevato che a
Brindisi non c’è carenza di banchine (tanto più in previsione della progressiva riduzione fino
alla cessazione della movimentazione di carbone a Costa Morena) ma, di funzionalità di esse
e soprattutto di servizi e di una politica di promozione e valorizzazione dello stesso Porto,
sempre meno attrattivo per il traffico passeggeri e non è un caso che, mentre l’11 gennaio a
questo traffico faceva riferimento il Sindaco, Patroni Griffi parlasse di sviluppo mercantile.
È forse colpa dei carenti banchinamenti se il porto interno è sostanzialmente vuoto?
Se dai 1.200.000 passeggeri siamo passati alla situazione attuale a favore della grande crescita
registrata a Bari?
Il completamento di Capo Bianco non è forse una delle “alternative” a cui il Sindaco faceva
riferimento rispetto alla colmata prevista?
È forse un caso che in un Porto che voglia essere funzionale ed attrattivo, nel vostro ordine
del giorno si parli di nuovo terminal passeggeri e di elettrificazione delle banchine (abbiamo
più volte evidenziato quanto incida dal punto di vista ambientale l’ormeggio con motori accesi
delle navi che per legge dovrebbero essere alimentate da linee di collegamento elettriche)?
L’argomento in discussione è uno di quelli non affidabili a discipline e logiche di partito ma
alla coscienza di ognuno di voi ed ai doveri e compiti istituzionali che vi impongono prima di
esprimere un parere così importante, condizionante il giudizio di compatibilità ambientale ed
un successivo decreto autorizzativo di raccogliere tutti gli elementi, tutti gli studi e tutte le
osservazioni disponibili o da richiedere. Come la procedura VIA sul terminal di
rigassificazione insegna, le prescrizioni spesso sono soltanto uno specchietto per le allodole
ed un tentativo maldestro di cercare coperture rispetto ai possibili riflessi, anche giudiziari,
che potrebbero derivare.
Ci rimettiamo quindi alla vostra coscienza ed alla conseguente decisione di sospendere quanto
contenuto nell’ordine del giorno e di rimetterlo all’esito degli approfondimenti tecnici, della
procedura VIA e del confronto realmente partecipato sul futuro della Città e del Porto.
Per quel che ci riguarda rappresenteremo gli interessi diffusi di tutta la cittadinanza a cui sono
richiamati il nostro Statuto e la nostra attività nel confronto pubblico che ci auguriamo vorrete
aprire a bocce ferme, nel procedimento VIA in corso, o anche se sarà necessario in tutte le
sedi, compresa quella giudiziaria già attenzionata anche dalla nostra Associazione sulla
materia.
Legambiente Brindisi
Circolo “Tonino Di Giulio”

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