CONTRASTI RIENTRATI. IL PD OTTIENE UN ALTRO ASSESSORATO. E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI…

Situazione finanziaria sull’orlo del collasso, Piano Urbanistico Generale ancora a niente, problema-contrade non risolto, macchina burocratica alle pezze, tanti “no” pronunciati in relazione a nuovi investimenti portuali. Potremmo andare avanti a lungo, ma basta questo per dire che la gran mole di problemi in cui si dibatte il Comune di Brindisi non è bastata a ricompattare le opposizione ed a far sganciare qualche consigliere dalla maggioranza. La mozione di sfiducia non arriverà mai in Consiglio e quindi Rossi potrà tranquillamente traghettare l’Amministrazione fino a scadenza di mandato, imponendo le sue regole ed il suo modo di pensare ad una maggioranza in cui il PD (partito di maggioranza relativa) non è in grado in alcun modo di fare la voce grossa. Sono in tanti, anche in quel partito, a non voler andare a casa, a tal punto da accettare deleghe assessorili di cartone (mentre il tesoro è custodito saldamente nell’ufficio del sindaco o di pochi suoi fedelissimi). Del resto, non è un mistero che basta elargire qualche poltrona per far quadrare i conti. Adesso Rossi darà il nono assessorato al PD, rinunciando alla cultura per far posto al prof. Mimmo Tardio e in assemblea del Consorzio Asi probabilmente proporrà di affidare la presidenza all’avvocato Vittorio Rina, incurante anche del fatto che proprio quell’ente ha affidato al suo studio legale un incarico professionale lo scorso 2 marzo. E in tutto questo, le opposizioni che fanno? Il centro destra è stato capace di dividersi anche quando bisognava rimanere uniti. Il tutto, sull’altare di “mozione di sfiducia-si” o “mozione di sfiducia-no”. Che dire…

 

 

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