CONTROLLI DELLA POLIZIA DI FRONTIERA: ARRESTATE DUE PERSONE A BRINDISI

Nella mattinata di ieri 10 novembre 2020, nel porto di Brindisi, la Polizia di Frontiera – durante lo svolgimento di attività mirate al contrasto del fenomeno dell’immigrazione clandestina connesse alle operazioni di sbarco dei veicoli e dei passeggeri della nave “Golden Bridge” proveniente da Igoumenitsa (Grecia) – ha proceduto al controllo di un’autovettura condotta da K.A., cittadino di origine russa, e con a bordo due cittadini extracomunitari. Durante il controllo dei passaporti di quest’ultimi, si notava che tali documenti non erano conformi agli originali e risultavano essere privi dei previsti elementi di sicurezza nelle prime e seconde pagine ed, inoltre, risultavano essere intestati a cittadini georgiani.

Successivamente gli stranieri, risultati clandestini, dichiaravano di essere cittadini turchi e siriani ed, inoltre, veniva accertato che il conducente della autovettura aveva prelevato i suddetti stranieri ad Atene (Grecia) con l’accordo di accompagnarli in Svizzera, previo pagamento di 2.000 dollari.

Pertanto, il K. A., il cittadino turco E.H.H. e il cittadino siriano E.H. venivano arrestati, il primo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e gli altri due per aver detenuto ed utilizzato passaporti falsi validi per l’espatrio, e successivamente condotti presso la Casa Circondariale di Lecce a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi.

L’autovettura e i passaporti venivano sequestrati.

Tale attività rientra in un’azione più ampia di contrasto all’ingresso illegale nel territorio italiano ed al controllo delle disposizioni dettate per fronteggiare l’emergenza sanitaria COVID-19. Infatti, la Polizia di Frontiera di Brindisi ha effettuato circa 45.000 controlli in porto ed in aeroporto e, sul tema, è costantemente impegnata ad impedire il raggiro della normativa in vigore. Ed è proprio in tale contesto che, nei primi giorni del mese di novembre, quest’Ufficio, tra i passeggeri giunti nel porto di Brindisi, con la Nave Traghetto “CORFÙ”, proveniente dalla Grecia, rintracciava il cittadino greco S. P., di anni 48, che veniva tratto in arresto in quanto a suo carico vi era un Ordine di Carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Brindisi, dovendo espiare la pena di anni 7, mesi 1 e gg.19 di reclusione per associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina di numerosi cittadini stranieri, prevalentemente di etnia curda, provenienti dall’Iraq e dalla Turchia, facendoli transitare dall’Italia, anche attraverso il porto di Brindisi.

L’S.P. faceva parte di una associazione per delinquere composta da altri nr.29 consociati, smantellata nel 2010 grazie ad un’importante operazione di polizia durante la quale il predetto era l’unico a non essere stato tratto in arresto. Poi, a seguito delle condanne definitive nei confronti di tutto il sodalizio, compreso quindi anche il S.P., lo stesso doveva scontare la pena e, per tale ragione, veniva associato alla loca Casa Circondariale.

 

 

 

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