Presso Palazzo Granafei Nervegna di Brindisi si è tenuto un interessante incontro sul tema:”Body Shaming- Salute e benessere psicofisico nelle giovani generazioni”. Il termine body shaming indica la pratica di offendere qualcuno per il suo aspetto fisico, attraverso commenti, insulti riguardanti peso, altezza, cellulite e tanto altro. Il body shaming ha sicuramente un impatto devastante sulla salute psicofisica dei giovani. È una problematica urgente e pericolosa che può avere conseguenze terribili, come bassa autostima, ansia, depressione e disturbi alimentari come anoressia, bulimia e binge eating. I giovani si sentono continuamente giudicati per il loro aspetto fisico, con la conseguenza di pesanti stati di ansia e anche la voglia di non partecipare ad alcuna attività. Un fenomeno che è sicuramente amplificato dai social e che può, purtroppo, portare a un isolamento sociale. Il body shaming può effettivamente compromettere il benessere complessivo dell’individuo. È necessario impegnarsi per contrastare questo fenomeno, incoraggiando l’accettazione di sé e promuovendo un uso consapevole dei social così da provocare uno sguardo critico verso i commenti negativi. Da focalizzare l’importanza della famiglia e della scuola che possono e devono sostenere i giovani in questo percorso. Sicuramente utile sarà anche, se necessario, un supporto psicologico che può ricostruire l’autostima. Considerata l’importanza di approfondire questo fenomeno, è stata istituita la “Giornata nazionale contro il body shaming” (16 maggio), per promuovere una serie di azioni concrete a livello nazionale e locale per contrastare ogni forma di denigrazione legata all’aspetto fisico. Molto interessanti i vari contributi degli interventi che hanno aiutato a comprendere la necessità di approfondire il problema. Ha moderato l’incontro il giornalista Mimmo Consales