CRESCE L’INFLAZIONE. BRINDISI TRA LE CITTA’ PIU’ CARE D’ITALIA

Problemi a non finire anche nelle nostre città a causa dell’aumento del tasso di inflazione. Purtroppo la notizia è ufficiale, nonostante l’avvenuta diminuzione del costo delle bollette di luce e gas.

A renderlo noto è l’Istat i cui dati sono stati elaborati poi dall’Unione nazionale Consumatori che ha dato vita ad una classifica nazionale delle città più care. Si parte ovviamente da Milano che precede Bolzano e Siena. Ma ciò che sorprende è il settimo posto occupato da Brindisi dove l’inflazione è salita al 9,7% con un aumento dei costi per una famiglia media di oltre duemila euro all’anno.

Un fatto preoccupante, soprattutto se lo colleghiamo all’aumento progressivo del tasso di disoccupazione ed alle tante conclamate crisi aziendali che non fanno prevedere nulla di buono per l’immediato futuro.

Brindisi, poi, come è noto, è interessata in pieno dal processo di decarbonizzazione che determinerà problemi gravissimi sul piano occupazionale, soprattutto per il comparto dell’economia portuale e per le tante imprese che lavorano nell’indotto della centrale Enel di Cerano.

Inizialmente si era pensato che le opere di smontaggio e di bonifica dei siti avrebbero compensato questa perdita di posti di lavoro, ma al momento non c’è nulla di concreto, così come non si registrano ritorni occupazionali dall’attivazione delle Zone economiche speciali e dagli investimenti finanziati con il Contratto Istituzionale di Sviluppo. Dulcis in fundo la crisi del comparto edilizio dovuta al blocco dei bonus edilizi ed alla stretta legata alla cessione dei crediti.

Come dire, insomma, che questo aumento dell’inflazione in una realtà già così martoriata proprio non ci voleva. E questo potrebbe anche determinare forti tensioni sociali già a partire dai prossimi mesi.

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