Crisi e vertenze industriali. Caliolo (Uil): Brindisi rischia grosso. Occorre subito una legge speciale per questo territorio

Quella appena iniziata è una settimana decisiva per grande parte dei lavoratori italiani: anche a Brindisi sono significative le adesioni in tutte le categorie allo Sciopero indetto da UIL e CGIL per il prossimo 29 novembre. Una mobilitazione popolare che restituisce l’urgenza di opporsi ad una visione del Paese che ne blocca le energie invece di favorirle.

In questo quadro di lotta e rivendicazione «dal basso», la UIL di Brindisi torna a richiamare l’attenzione dei decisori pubblici sull’Industria di Brindisi e sulle tante vertenze e passaggi storici che il settore sta vivendo.

Perché fra i tanti settori economici l’attenzione del Sindacato è nuovamente sull’Industria? Perché a Brindisi è ancora oggi il settore trainante per l’intera economia e le tante vertenze e crisi in corso non minacciano solo i tantissimi lavoratori che in questo settore trovano impiego ma tutti i brindisini, nessuno escluso. Ad oggi, ancora ad oggi, senza il lavoro e l’indotto generato dall’Industria brindisina nel suo insieme la città di Brindisi ed il suo territorio sarebbero in estrema difficoltà. Dal Commercio alla Ristorazione, dall’Industria Culturale alla qualità delle iniziative sociali. Senza Industria Brindisi morirebbe lentamente. Ecco perché è una sfida di tutti salvare e preservare l’Industria brindisina. Con tutte le necessarie e fondamentali svolte green.

Per questa ragione ci scandalizza che i rappresentanti istituzionali del territorio continuino ad attendere passivamente soluzioni da parte degli stessi gruppi industriali che a Brindisi vogliono smobilitare o tentano goffamente di farlo. Fra questi anche quei gruppi – come Enel nella vertenza Cerano – che di questo territorio hanno fatto bandiera.

La UIL di Brindisi torna, ancora una volta, a lanciare l’allarme rosso per l’Industria di Brindisi. Enel, Versalis, EuroApi ed indotto delle manutenzioni e dei Trasporti legati all’Industria. Sono realtà di peso, ognuna con migliaia di lavoratori brindisini, che rischiano in modo serio di non avere sostentamento da qui a breve.

Le criticità sono così forti e così connesse da richiedere soluzioni di sistema e con poteri d’azione e risorse economiche «straordinarie». Per questo la UIL di Brindisi sollecita da tempo – da mesi! – l’urgenza di prevedere una Legge Speciale per Brindisi che sia capace di individuare risorse straordinarie affidate ad un Commissario Straordinario per la re-Industrializzazione (green, di certo) del settore industriale brindisino.

Non vi sono altre scelte: solo una Legge Speciale può essere argine al pericolo che è alle nostre porte. In attesa che ciò avvenga e che le tante annunciate progettualità possano assumere contorni più chiari, definiti e concreti è fondamentale che la Regione Puglia intervenga con un Ammortizzatore Sociale Unico per l’Industria di Brindisi. Uno strumento agevole e chiaro che consenta ad ogni lavoratore diretto e dell’indotto delle varie realtà industriali brindisine coinvolte in percorsi di crisi o rinnovamento, di poter contare sulla tutela sociale necessaria a percorrere il nuovo corso.

Come ricorda il motto dello sciopero del prossimo 29 novembre: mobilitiamoci per cambiare.

È tempo di agire.

Coordinatore Provinciale UIL Brindisi

Fabrizio Caliolo

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