CURE PER GIORGIA, PAGLIARO: “REGIONE SALDI IL DEBITO CON CLINICA USA E NON LA COSTRINGA A TORNARE IN ITALIA. SAREBBE UNA CONDANNA A MORTE” 

Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente MRS:

«Una febbre alta, per Giorgia, può voler dire la morte. A Pittsurgh, dove vive ormai da sette anni, ogni volta scatta la corsa al pronto soccorso dell’UPMC Children’s Hospital, il centro specialistico d’eccellenza dove viene seguita. La piccola, che a luglio compirà 14 anni, in queste ore è stata sottoposta ad una serie di controlli a cervello, cuore e intestino per scongiurare un’infezione che potrebbe esserle letale. Molte volte, in questi anni, la bambina è stata messa in salvo. In Italia non ci sono centri specializzati per il caso di Giorgia, che due anni e mezzo fa è stata sottoposta ad un trapianto d’intestino con gravi complicanze che hanno reso necessari continui ricoveri e interventi.

Un mese fa la Commissione Trapianti della Regione Puglia ha chiesto alla madre di Giorgia di rientrare in Italia a giugno prossimo. Ho subito presentato un’interrogazione urgente all’assessore alla sanità Rocco Palese, per chiedere di tornare su questa decisione e di provvedere ai pagamenti arretrati da parte della Asl di Lecce alla clinica americana, che servono a coprire la sua assicurazione sanitaria. I debiti accumulati ammonterebbero almeno a sei milioni di dollari. Ma la vita umana, lo ribadisco, non può essere pesata con il bilancino dei conti della sanità. E l’ha dichiarato anche il presidente Michele Emiliano, in un convegno a novembre scorso: “Stiamo sfiorando i 10 milioni di euro investiti per una sola bambina. È evidente che, dal punto di vista politico, la speranza di restituire salute anche ad una sola persona è centrale per noi”. Centralità e valore supremo della vita umana: è quello che chiedo per Giorgia, per restituirle una speranza di sopravvivenza che in Italia le sarebbe negata. Con forza e coraggio straordinari questa bambina è riuscita a vincere finora la terribile sindrome di Berdon che l’affligge da quando è nata, impedendole di alimentarsi per bocca. Cibo e liquidi devono essere somministrati tramite vena. Giorgia dipende dai farmaci e dalla nutrizione e idratazione artificiali. Un calvario di sofferenze a cui ora si aggiunge l’incubo di dover tornare in Italia, senza alcuna garanzia di assistenza.

La madre di Giorgia vive nell’angoscia, senza alcuna risposta alle ripetute e-mail indirizzate all’Asl di Lecce e alla Commissione regionale Trapianti. Le comunicazioni si sono interrotte da settimane. La prospettiva di essere seguiti a Palermo o a Bergamo, ottimi ospedali ma senza esperienza specifica di trapianti pediatrici d’intestino, è inaccettabile, ed è per questo che ancora una volta chiedo di prendere a cuore le sorti di questa bambina e di consentirle di restare negli Stati Uniti per il tempo necessario a stabilizzarsi, per poter affrontare con serenità un ritorno a casa che spera anche Giorgia, lontana da casa insieme alla madre e al fratello da ormai sette anni»

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