CURTO: DOLORE E COMMOZIONE. SUI LUOGHI DI LAVORO MAI ABBASSARE LA GUARDIA

 

Non vi è dubbio che la tragedia di cui è risultato vittima il povero Francesco Leo lascia commossi e sgomenti  in quanto,   se non vi è dubbio  che qualsiasi vita umana andata perduta su un luogo di lavoro non può che destare sempre  grande turbamento, è pur vero che quando ciò accade ad un giovanissimo  questi sentimenti di commozione e pietà si amplificano sino a sovrapporsi per intero a qualsiasi altro tipo di commento.

Pur tuttavia, insieme con i sensi di affettuosa solidarietà e cordoglio che intendo trasmettere a nome  mio personale e di tutta l’area politica che rappresento alla famiglia Leo oggi sconvolta da una tragedia immane, e con il rispetto che ritengo debba essere indirizzato all’azienda presso cui il giovane lavorava, e che sicuramente starà vivendo anch’essa un dramma di rilevanti proporzioni, ritengo sia utile ed urgente comprendere qualcosa in più sulla dinamica di quanto avvenuto, non  per giudicare (non tocca a noi questo compito), ma per comprendere che cosa si può fare perché fatti così drammatici non accadano più.

Da  qualche tempo credo sia divenuta sempre più  blanda l’attenzione al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, che fu una grande battaglia di civiltà di quel grande Capo dello Stato che fu Carlo Azeglio Ciampi,  nonostante il nostro Paese si sia dotato di un Testo Unico (il DL 81/2008) sicuramente all’avanguardia in Europa e nel mondo.

La mia personale esperienza, come componente della Commissione Parlamentare sulla Sicurezza sui luoghi di lavoro e sulle morti bianche,  m’induce  a chiedere con forza che su questo tema non si allenti mai la tensione e l’attenzione, pena il dover assistere impotenti a fatti dolorosi come quello che oggi, purtroppo, la comunità francavillese è costretta a registrare.

 

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