DA MONUMENTO AL MARINAIO A….MONUMENTO DELLA MONNEZZA!!!!! VIAGGIO NEL DEGRADO DI UN SIMBOLO DELLA CITTA

Sculture di sterco secco, piante incolte ed erbacce, rifiuti a cielo aperto per i viali privi di sufficienti cestini del pattume urbano, mosche incazzate e cani di grossa taglia lasciati liberi senza museruola. No, non è il girone di un piccolo inferno dantesco, ma l’attuale condizione in cui versa il piazzale “Eroi di tutte le guerre” sottostante il Monumento al Marinaio d’Italia, sede in disuso di proprietà comunale, antica attrazione e simbolo di Brindisi, costruito nel ’32 al quartiere Casale.

Raccogliendo piccole testimonianze degli habitué stanchi della noncuranza, sarebbe favorevole denunciare alcune situazioni in maniera costruttiva, con la speranza possa servire alle famiglie per riavvicinarsi coi loro bambini, agli amanti della bicicletta per “ciclo-passeggiare” tranquillamente, agli anziani per rilassarsi ed ai giovani per ritrovarsi in una location che di sicuro merita più decoro. Ad oggi, le mura in carparo del Monumento si presentano colme di scritte indecifrabili di writers improvvisati che già tempo fa, a suon di bombolette, avevano dato sfogo alle loro barbarie. Il piazzale lato destro, più di quello sinistro si è “evoluto” in autentico Dog Park non autorizzato, preso di mira da cani che lasciano le loro “firme in feci” senza che vengano raccolte da padroni strafottenti. Questi cani spesso abbastanza corpulenti, vengono liberati senza museruola per il disappunto dei timorosi, dei genitori di bambini che non hanno la libertà di giocare tranquilli e dei cicloamatori che vorrebbero girare per i viali senza pensare di fare slalom di palline lanciate da padroni che in certi casi nemmeno contemplano di colpire qualcuno. “Siamo certi” tuona una signora “-che se i cani fossero autosufficienti, non lascerebbero certamente loro deiezioni in giro, ma essendo soggetti al padrone di turno, puntualmente si additano gli animali, ma in realtà è chi li cresce a mancare di rispetto al prossimo!”. Umberto interessato al discorso, prosegue : “i cani piacciono a tutti, nulla contro di loro, ma i loro padroni devono imparare ad usare la più alta forma possibile di buon senso. In determinate ore del pomeriggio sono presenti più cani che persone. Ci si chiede dove sono i vigili urbani in questi casi e come mai nessuno prima d’ora abbia mai denunciato la situazione all’informazione locale! Quante volte abbiamo dovuto evitare di fare storie e sgridare ragazzini che entrano in scooter per fare i pazzi. Troppe Volte!”.

Tra l’altro, dietro le ancore della famosa scalinata e nei posti più nascosti del piazzale si trova di tutto, sperando che non siano presenti anche siringhe infette oltre che bottiglie di vetro spaccate. E’ un posto bellissimo, ma si dimentica sempre dove sta la civiltà ed il rispetto per un luogo considerato anche sacro da marinai in pensione che hanno fatto la guerra. Un ragazzo ricorda: “anni fa, qui, il Comune o qualche associazione, organizzavano eventi estivi davvero accattivanti, le aiuole erano curate e pulite, gli alberi di ulivo presenti si prestavano a memorabili foto domenicali, senza il timore di pestare qualche escremento appiedando nel verde. Oggi, mosche e ratti in notturna sono coloni di questo posto meraviglioso che conserva ancora e fortunatamente (soprattutto dall’ala destra) la possibilità di ammirare un bellissimo skyline della città sulla marina di Viale Regina Margherita.

Come fare e cosa dire ancora perché la sensibilità delle amministrazioni venga sfiorata al punto che decidano di organizzare giornate dedicate alla pulizia, (anche coinvolgendo volontari) dando più input alle forze dell’ordine nell’essere presenti e multare chi non segue le leggi come in una città normale? Siamo stanchi anche di additare le amministrazioni, perché basterebbe davvero il minimo, che ognuno di noi si armasse di amore e senso civico per la propria città e che le nuove generazioni comprendano maggiormente l’importanza di restituire a Brindisi le sue bellezze troppe volte deturpate.

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