D’Aprile: Occorre una mobilitazione effettiva della comunità attraverso un presidio forte, visibile e “unito”

Allorquando si mostrano all’attenzione pubblica, con insistenza e soprattutto con supponenza, come purtroppo spesso accade, personaggi che per opera e virtù di chissà quali forze soprannaturali si trovano ad occupare posti istituzionali di vitale importanza per la crescita civile ed economica del nostro territorio, appare proprio calzante rievocare la manzoniana frase con cui don Abbondio, nel capitolo VIII dei Promessi Sposi, si chiedeva chi fosse tal “Carneade”, dal nome di un filosofo greco di Cirene, sconosciuto ai più.

In effetti, in particolare nella nostra città, molti Carneade di turno, squallidi ed ignoti personaggi, molto abili ad insinuarsi nei meandri del “giro” politico/istituzionale, si spendono spocchiosamente ad esternare concetti e, in alcuni casi, purtroppo anche a porre in esecuzione determinazioni, che definire maldestre appare solo un eufemismo, tese a dare dubbie soluzioni a problematiche afferenti i vari comparti produttivi e sociali.

Fin troppo evidenti sono, ahinoi, i pessimi risultati che tali subdoli interessamenti hanno ingenerato nel nostro territorio che, unitamente ad una classe politica che ha smarrito l’orizzonte verso il quale procedere, rinchiusa negli affari di potere da regolare, posti e prebende da distribuire e proiettata a ridurre il tutto in una congrega di notabili rotti ad ogni esperienza e pronti a  saltellare da uno schieramento all’altro, sono causa di uno stato di crisi socio/economico forse mai vissuto.   

In questo contesto ha preso inevitabilmente il sopravvento un massiccio astensionismo, il degrado degli organi elettivi, una certa forma di abulia, di indifferenza verso le sorti del territorio che sembra abbia maleficamente pervaso l’animo dei cittadini brindisini.

Brindisi, come noto, vive una realtà che gli indicatori più importanti (ambiente, servizi, sanità, lavoro, ecc.) la posizionano al fondo classifica per qualità della vita.

Essere, pertanto, tra le città con maggiori criticità deve rappresentare un forte monito per tutti i delegati istituzionali ed attori sociali, che hanno l’obbligo di provvedere ad arricchire la vita sociale in generale, in quanto portatori di valori e virtù. Si tratta, quindi, di invertire la rotta investendo in politiche che guardano al diritto del lavoro, al diritto di una migliore sanita pubblica, ai servizi sociali, ai trasporti pubblici, ad una urbanistica ed edilizia nelle forme corrette che generano benessere.

Per intraprendere questo speranzoso percorso occorre, però, una classe politica nuova, lucida e dal cuore umano. Un cuore che sappia pulsare passionalmente per mettere in moto le proprie doti intellettive analizzando con la dovuta onestà la situazione, libero da reti e profitti e soprattutto capace di andare oltre, dopo aver capito, però, chi siamo e cosa vogliamo.

Auspicabile appare a tal fine una mobilitazione effettiva della comunità attraverso un presidio forte, visibile e “unito”, per conseguire un avvenire più ricco di opportunità e risorse.

Ora, come noto, siamo alla viglia di una nuova, ennesima tornata elettorale, in quanto nel prossimo autunno saremo chiamati ad eleggere il nuovo Consiglio Regionale.

A tal riguardo, auspicio sentito vuole che Brindisi, la nostra città, colmi un “gap” che mortifica la nostra comunità ormai da molti anni e che risponde alla gravissima mancanza di almeno un proprio rappresentante in seno a tale consesso.

Lungi dal considerare detta aspettativa un atto di irrazionale campanilismo, ma l’occasione di iniziare a riappropriarsi del proprio territorio devastato in ogni parte, ancorché considerato da decenni terreno di conquiste, appare alquanto irripetibile ed irrinunciabile.   

Francesco D’Aprile

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning