DATTIS: PUGLIA ANCORA ARANCIONE PER GLI ERRORI DI EMILIANO E LOPALCO

“Il fatto di essere arancioni in Puglia, vista la gestione del governatore Michele Emiliano e dell’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco, è una fortuna paradossalmente”. È il commento del commissario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis, dopo la notizia che la Puglia resterà in zona arancione anche questa settimana. I numeri dei dati di contagio, dei decessi e dell’occupazione dei posti letto in ospedale, non hanno fatto propendere per il passaggio della Puglia in zona gialla, come si era pure ipotizzato visto l’Rt a 0,92. Nonostante nella settimana tra il 21-27 aprile le nuove infezioni da coronavirus siano diminuite del 7,8% rispetto ai sette giorni precedenti, e il tasso di incidenza nell’ultima settimana sia al di sotto del valore di rischio indicato dal Ministero (244/250), restano comunque numerosi i morti e i letti occupati in ospedale dai malati covid. Nel bollettino di oggi la percentuale tra numero di test, 13296, e positivi, 1344, è del 10,11%. In area medica è ancora al 46% il tasso di occupazione (la soglia è del 40) e in terapia intensiva al 39% (la soglia è del 30). “Nella nostra regione l’assessore regionale ha perso, di fatto, il controllo del tracciamento perché fa meno tamponi rispetto al resto d’Italia – ha aggiunto D’Attis -. In Puglia il presidente e l’assessore continuano a prendersela con il governo per la mancanza di vaccini, quando loro li hanno sprecati perché non hanno esercitato il controllo sulla distribuzione permettendo ai ‘fubetti’ di approvvigionarsene. E non lo dice Forza Italia, lo dice la magistratura”. Il deputato forzista non ha mancato di evidenziare “il ridotto numero di posti letto, rispetto a quelli previsti, all’interno dell’ospedale covid realizzato all’interno della Fiera del Levante di Bari”. A problemi sanitari, si aggiunge, per il commissario regionale del partito, anche “l’enorme danno economico per le strutture turistiche pugliesi e per i ristoranti che, in questo periodo, avrebbero potuto risollevare le loro attività. I turisti, probabilmente, sceglieranno altre regioni gialle dove spostarsi”.

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