A Brindisi stiamo vivendo la fase del blocco, o meglio del rinvio. Questo, forse, è un bene.
La transizione energetica e la riconversione industriale del petrolchimico e della centrale di Cerano richiedono una visione, una strategia, una quantità ingente di risorse, un ruolo alto della politica e del territorio che vadano ben oltre la mera speculazione elettorale che si affaccia alle porte.
Per questo la CGIL di Brindisi dice no alla strumentalizzazione di un bisogno!
Alla CGIL Brindisi e al Coordinamento Industria interessano:
⁃ Che la transizione non venga scaricata sui lavoratori e sul territorio;
⁃ Che siano garantiti ammortizzatori sociali straordinari per l’intera platea storica alla data del settembre 2023 per Enel e alla data del marzo 2024 per Eni e relativi, compresi i lavoratori dell’indotto, in somministrazione e a tempo determinato;
⁃ Che tutte le iniziative di reindustrializzazione vedano il coinvolgimento attivo di tutti gli attori sociali: Regione Puglia, Provincia, Comune, ASI, Organizzazioni sindacali, Organizzazioni datoriali, associazioni ambientaliste, ARPA, ASL, SPESAL (per le ovvie ricadute relativamente all’utilizzo delle aree SIN);
⁃ Che sia garantita l’integrazione al reddito rispetto agli ammortizzatori sociali, o dal sistema delle imprese o da Regione Puglia attraverso percorsi di formazione e riqualificazione;
⁃ Che si abbia quanto prima il crono-programma dei 46 progetti rientranti nell’accordo di programma in valutazione da parte di Invitalia, con il dettaglio della tipologia dell’investimento, le risorse richieste, i tempi di realizzazione, le aree su cui realizzarli e il numero dei lavoratori necessari;
⁃ Che si abbia quanto prima il crono-programma del progetto ENI relativamente alla Gigafactory e, a Regione Puglia, chiediamo di non abbandonare la ricerca di un operatore internazionale eventualmente interessato a rilevare l’intera filiera della chimica, operandone nell’ambito delle scelte strategiche dell’Unione Europea.
Per queste ragioni, esprimiamo tutta la nostra approvazione per tutte quelle iniziative che andranno in direzione dell’equilibrio e del rispetto dell’ambiente e della salute, in particolar modo quei progetti relativi all’energia eolica, all’idrogeno verde, al fotovoltaico, capaci anche di garantire alti livelli di occupazione.
Diversamente, non guardiamo con favore progetti che richiedano uso eccessivo di acqua per garantire il sistema di raffreddamento o uso eccessivo di energia elettrica che inevitabilmente trascinerebbe dietro di sé la produzione di energia nucleare, verso la quale manteniamo la nostra totale contrarietà.
Rimane aperto tutto il tema del porto e della retroportualità che ci auguriamo di poter affrontare quanto prima con l’Autorità Portuale, il Comune e con l’ASI di Brindisi.
In questo percorso inedito, il ruolo del Commissario Straordinario, Sua Eccellenza il Prefetto di Brindisi, è un ruolo determinante, decisivo e delicato, soprattutto in riferimento ai poteri straordinari che gli sono stati affidati. Da questo punto di vista, la CGIL di Brindisi auspica che, come nel passato, il Prefetto continui a coinvolgere le parti sociali, soprattutto relativamente a quei progetti che rappresentano di per sé un vulnus di contraddizioni, verso i quali occorrerà mantenere alta l’attenzione e la vigilanza affinché siano rispettate e garantite tutte le norme di legge a difesa del territorio, dei cittadini, dell’ambiente e dei lavoratori.
Nei giorni scorsi abbiamo prodotto documenti inviati a tutte le istituzioni, compreso il Governo nazionale, che sono stati oggetto anche di una informativa ai lavoratori interessati attraverso il volantinaggio presso il petrolchimico e la centrale di Cerano. Continueremo a mantenere alta l’attenzione e a coinvolgere i nostri delegati e i nostri iscritti.
Massimo Di Cesare
Segretario generale
CGIL Brindisi