Presso il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi è andata in scena la commedia in due atti di Eduardo De Filippo:”Ditegli sempre di sì”. Un’opera tra le meno conosciute del grande drammaturgo napoletano, uno dei suoi primi testi scritti. Una performance divertente, vivace, con dei risvolti su cui riflettere, un meccanismo in equilibrio tra comico e tragico, il debole confine tra salute e malattia mentale. Normalità e pazzia si scontrano e il risultato è esilarante, a volte grottesco. Un cast affiatato con Tony Laudadio nel ruolo di Michele Murri, il matto, e sua sorella Teresa interpretata da Carolina Rosi. La compagnia è diretta da Roberto Ando’, uno tra i più autorevoli registi italiani. È la storia di Michele che, dopo un anno in cura presso un manicomio, ritorna a casa perché ritenuto ormai guarito del tutto. Soltanto la sorella era a conoscenza della sua malattia, avendo deciso di non divulgare la cosa per non compromettere il suo futuro lavorativo. Purtroppo, però, Michele non è guarito completamente e il suo disagio psicologico lo porterà a rapportarsi con gli altri in modo surreale. Il suo bisogno di dire esplicitamente tutto ciò che pensa, creerà situazioni imbarazzanti, tanto che Teresa sarà costretta a rivelare la verità. Michele arriva a confondere i suoi desideri con la realtà che lo circonda. Non riesce a capire che non si può prendere tutto alla lettera e che bisogna ragionare prima di parlare. Il mondo del manicomio era diverso dalla realtà e, improvvisamente, si trovava a vivere tra persone e situazioni “strane”. Effettivamente, alla fine, ci si chiede chi sia veramente il pazzo. Spettacolo sicuramente divertente. Anna Consales
