Docenti precari – Lettera aperta al Ministro Valditara

Gentile Redazione,

vi scriviamo per sottoporvi un grave episodio di ingiustizia che sta colpendo centinaia di docenti precari in tutta Italia.

In allegato troverete la lettera aperta al Ministro Valditara, in cui denunciamo la nostra esclusione illegittima dagli elenchi aggiuntivi delle GPS 2025 a causa di un errore tecnico non imputabile a noi candidati.

Questa esclusione non è una semplice dimenticanza burocratica: si traduce nella perdita del diritto a ricevere proposte di supplenza, a partecipare alle mini call per il sostegno e alle immissioni in ruolo.

Vi chiediamo di dare voce alla nostra protesta, perché il silenzio istituzionale sta compromettendo il futuro lavorativo e la dignità professionale di moltissimi docenti.

Ringraziandovi per l’attenzione e confidando in una vostra presa in carico, porgiamo cordiali saluti

Emanuele Cardella

Docente di sostegno precario

tel. 3713904046

Ecco di seguito il testo della lettera aperta:

LETTERA APERTA AL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO
“Problemi tecnici per lo scioglimento della riserva: il sistema ha confermato. Ma poi ci ha traditi. Danni per noi, ma anche per gli studenti!”

Alla cortese attenzione del
Ministro dell’Istruzione e del Merito,
Direzione Generale per il Personale Scolastico,
Uffici Scolastici Regionali

Siamo centinaia di docenti abilitati e specializzati, che hanno regolarmente compilato e inoltrato, entro il termine del 3 luglio 2025, la domanda di scioglimento della riserva per l’inserimento negli elenchi aggiuntivi della prima fascia GPS.

Il sistema POLIS ci ha restituito il messaggio “Istanza inoltrata correttamente”.
Non un errore. Non una mancata procedura. Una conferma.

Eppure, oggi, quella stessa conferma si è trasformata in una condanna.
Il sistema non ha generato il PDF riepilogativo né inviato l’e-mail di conferma, lasciando tutti noi fuori dagli elenchi aggiuntivi.

La responsabilità? Secondo alcuni uffici scolastici, sarebbe nostra. “Dovevate accorgervi del mancato PDF”, ci dicono.

Scaricare interamente la responsabilità sugli utenti è non solo scorretto, ma vergognoso.
Siamo professionisti che hanno seguito alla lettera le indicazioni della piattaforma, confidando – legittimamente – nella validità di un messaggio di conferma inequivocabile, di cui siamo in possesso.

Siamo in tanti ad aver vissuto la medesima problematica. Non si tratta di un caso isolato: siamo stati tratti in inganno dal messaggio “Istanza inoltrata correttamente”, che è stato di fatto fuorviante e ingannevole. Un’anomalia avvenuta anche nel 2023, molti docenti furono vittime dello stesso errore. La differenza è che ore ci siamo riusciti a unire, scoprendo che abbiamo avuto lo stesso problema, vittime di un sistema informatico fallace.
Nessuno di noi, avendo titoli già acquisiti, log dimostrabili con orari e cronologia, e screenshot del messaggio che attestava l’inoltro, avrebbe avuto alcun interesse a non completare correttamente la procedura.
Abbiamo agito in buona fede, rispettando le scadenze e affidandoci a quanto ci veniva confermato dal portale ufficiale del Ministero.

L’esclusione dagli elenchi aggiuntivi non è una formalità.
Significa perdere la possibilità di ottenere incarichi di supplenza, immissioni in ruolo da prima fascia e partecipare alle mini call sul sostegno.
Significa vedere cancellata ogni prospettiva lavorativa costruita con anni di studio e sacrificio.
E tutto questo non perché non avevamo i requisiti, ma perché un sistema ha fallito e nessuno se ne è assunto la responsabilità.

Il danno non è solo nostro.
A pagare saranno anche gli studenti e le famiglie, che rischiano di ritrovarsi in classe docenti non abilitati o non specializzati, quando docenti qualificati e formati sono stati esclusi a causa di un malfunzionamento informatico.
Una scuola che punta alla qualità dell’insegnamento non può permettere che il destino degli alunni sia deciso da un errore tecnico e da un meccanismo privo di tutela per chi ha investito anni nella propria formazione.

Per questo:

  • Chiediamo al Ministero un intervento urgente per il riconoscimento dei casi in cui la procedura è stata effettivamente completata e confermata dal sistema, nonostante il bug;
  • Chiediamo una finestra straordinaria per lo scioglimento della riserva o un provvedimento di reinserimento;
  • Stiamo già costituendo un gruppo nazionale e valutando, con legali esperti, un ricorso collettivo.


Non accetteremo di essere le vittime silenziose di un errore di sistema.

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