Da tempo presso lo scalo marittimo di Brindisi la sinergia delle Amministrazioni coinvolte a vario titolo nell’attività portuale, ha portato ad un razionale e funzionale impiego delle risorse umane e strumentali finalizzato al raggiungimento di un significativo livello di security.
Il risultato conseguito nella giornata di ieri ne è l’ulteriore esempio e conferma dello stretto rapporto ormai consolidatosi tra l’Ufficio di Polizia di Frontiera, il Gruppo della Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane, pur nell’autonomia e nelle specificità dei ruoli che le contraddistinguono.
In particolare nel pomeriggio di ieri, 12 c.m., in località Costa Morena Ovest – all’interno degli spazi doganali del Porto nel corso dei consueti controlli nei confronti dei passeggeri intenti ad imbarcarsi sulla motonave “Euroferry Olympia”, diretta al porto greco di Patrasso, tra gli altri, veniva controllato, da personale dell’Agenzia delle Dogane unitamente a militari della Guardia di Finanza e personale della Polizia di Frontiera un camion con rimorchio condotto dal cittadino Britannico N. J. W., di anni 60.
Quest’ultimo, che non comprendeva la lingua italiana, alla domanda di rito, formalizzata in lingua inglese dal personale di controllo, in merito a dichiarazioni da effettuare in Dogana, rispondeva di non aver nulla da dichiarare.
Nel corso del controllo dell’autoarticolato, erano palesemente evidenti macchinari di tipo militare, come è poi risultato anche dalla documentazione esibita, la quale riportava “ 2 x Aerial Target Launchers”.
Per tale merce veniva esibita la documentazione commerciale indicante come speditore una ditta inglese, per un valore di circa 1 milione di euro.
Gli accertamenti effettuati permettevano di constatare la presenza di nr. 1 apparecchiatura di colore verde militare composta da due parti: un lanciatore di veicoli aerei completo di rampa, denominata KEC Launcher (Air VehicheLauncers), ed un cassone con all’interno attrezzatura varia funzionale al predetto strumento.
La particolare natura dell’apparato, che è riconosciuto come prodotto per la difesa in base alla Direttiva 2009/43/CE del 06/05/2009, ha portato gli operanti al sequestro dello stesso unitamente al rimorchio sul quale era trasportato, per l’ipotesi di violazione del reato previsto e punito dal combinato disposto dalla Legge n. 185/90 art. 3 comma 3 e dell’art. 28 del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, approvato con Reggio Decreto del 18/06/1931 n. 773, che prevede “…Per il trasporto delle armi stesse nell’interno dello Stato è necessario darne avviso al Prefetto. Il contravventore è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave reato, con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da € 500,00 ad € 3000,00”.
Al riguardo il conducente riferiva di dover portare il citato materiale a Creta (Grecia) presso una struttura adeguata dove avrebbe dovuto svolgersi, nei prossimi giorni, una dimostrazione sul loro uso per conto dell’azienda “Meggit Defence Systems”, per poi fare nuovamente rientro in Inghilterra.
Il camionista, immune da precedenti di polizia, non essendo in possesso di alcuna autorizzazione per il trasporto del citato materiale, è stato denunciato in stato di libertà presso la locale Procura della Repubblica per i reati sopra indicati.
Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare la provenienza e la effettiva destinazione del citato materiale che è stato sottoposto a sigilli e custodito presso gli spazi doganali di Costa Morena.