E’ CAOS PER I GREENPASS. LA DENUNCIA DI UNA SIGNORA GUARITA DAL COVID, MA NON RICONOSCIUTA DALL’ASL…

Diventa sempre più ingarbugliata la situazione per chi è alle prese con il covid. I problemi, in particolare, riguardano chi è guarito dal covid ma non riersce ad interfacciarsi con l’Asl di Brindisi. Un esempio concreto ci viene raccontato da una signora che lo scorso 2 gennaio, insieme alla figlia, si è sottoposta a tampone ed entrambe sono risultate positive. Il test è stato ripetuto il giorno successivo e l’esito è stato uguale. A quel punto è stato allertato il medico curante il quale ha informato l’Asl (e di questo esiste un carteggio). Sta di fatto, però, che dagli uffici della sanità pubblica brindisina non è giunta alcuna comunicazione per poter effettuare un tampone molecolare. Le due donne hanno atteso fino al 14 gennaio (ma nel frattempo l’interlocuzione con il medico curante è stata costante), quando si sono recate in un laboratorio per sottoporsi a tampone che questa volta è risultato negativo. Nuova comunicazione all’Asl, ma la risposta ricevuta è che per la struttura entrambe è come se non avessero mai contratto il covid! Sta di fatto che alla signora scade il greenpass l’1 febbraio. Entro quella data dovrà inettarsi la terza dose, oppure dovrà vedersi riconosciuto lo status di ammalata di covid che è poi guarita. A quanto pare, l’unica soluzione per consentire alla signora di continuare a lavorare sarebbe quella di fare comunque la terza dose, anche se – come riferito – “a suo rischio e pericolo”. E tutto questo avviene nonostante il medico curante abbia nuovamente messo nero su bianco (e quindi assumendosi la responsabilità) il fatto che mamma e figlia si sono realmente ammalate di covid.

Possibile che non si riesca a risolvere questo problema (che certamente sarà comune a tanti)?

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no_fumo_torchiarolo

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